CATANIA – Diciotto carcasse di auto smantellate e abbandonate. In molti casi incendiate. E, poi, una distesa di rifiuti pericolosi e nocivi. Comprese vernici ed olii.
Tutto a non molta distanza dal Porto di Catania, percorrendo via Dello Strettoio, in un terreno (con annesso fabbricato) di pertinenza privata ma che essendo incustodito è divenuto ricettacolo e deposito di materiale altamente inquinante ad opera di balordi senza scrupoli.
I diversi mezzi portati lì sono ormai tutti senza componenti meccaniche e privi di qualunque elemento identificativo poiché portato via o comunque abraso. Auto che, con ogni probabilità, sono state rubate per poter essere smantellate o, in alternativa, “sfuggite” al normale iter della rottamazione.
La denuncia alla Procura
Sono state le guardie dell’Eps a scoprire un’anfratto dov’è stato portato e gettato di tutto. Le guardie hanno preparato un faldone e denunciato il fatto alla Procura della Repubblica di Catania: “Stante tale potenziale pericolosità nei confronti dell’ambiente e della salute e l’attuale e perdurante stato di compromissione dei luoghi, si è ritenuto opportuno riferire e prontamente comunicare quanto sopra esposto.
Affinché Codesta A.G. possano avviare gli opportuni accertamenti tesi a verificare se tali condotte configurino gli illeciti penali punibili ai sensi delle disposizioni speciali in materia di tutela dell’ambiente”.
Se da una parte non è affatto esagerato parlare di bomba ecologica a tutti gli effetti, dall’altra va detto che non è la prima volta che le guardie dell’Eps si imbattono in uno scempio di questa portata: su più fronti, a Catania ed in provincia.
Per la cronaca, proprio accanto al lotto in questione, appena pochi giorni fa gli agenti della Questura etnea hanno fermato due pregiudicati sorpresi a smantellare gli ex uffici comunali – anche quelli – abbandonati al proprio destino.