Autonomia differenziata, Occhiuto e Schifani su 2 sponde opposte

Autonomia differenziata, Occhiuto e Schifani su due sponde opposte

Il governatore calabrese la boccia, quello siciliano la promuove
LA RIFORMA
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PALERMO – Sicilia e Calabria divise nel giudizio sull’autonomia differenziata. Critico il governatore calabrese Roberto Occhiuto, favorevole l’omologo siciliano Renato Schifani: entrambi, però, fanno parte di Forza Italia.

Occhiuto: “Boomerang elettorale”

Le divergenze d’opinione sono emerse chiaramente con una intervista di Occhiuto a ‘la Repubblica’ successiva all‘approvazione della riforma sull’autonomia differenziata. “Sono dispiaciuto – dice Occhiuto -, penso che il centrodestra rischi adesso un boomerang elettorale non solo al Sud ma anche al Nord. Da governatore farò di tutto per difendere la mia terra e i miei cittadini”.

“Con questa legge approvata senza nemmeno un adeguato dibattito, temo che la nostra coalizione non riuscirà a compensare le preoccupazioni degli elettori del Sud con qualche voto in più, forse, al Nord”, ancora Occhiuto.

Il governatore calabrese poi entra nel merito del provvedimento. “Questa legge doveva essere costruita come un treno con tre vagoni: l’Autonomia, la garanzia del finanziamento dei Lep su
tutto il territorio nazionale e poi la perequazione. Invece hanno riempito solo un vagone, e non va bene“. Per Occhiuto “di notte e in fretta è stata votata la legge per dare un contentino a una forza politica di maggioranza”.

Schifani: “Non sono preoccupato”

Di parere diametralmente opposto Schifani. “Non sono preoccupato – afferma il presidente della Regione Siciliana -. Tutta questa preoccupazione del presidente Occhiuto non la condivido anche perché è da tempo che si discute all’interno del partito. Lui stesso si è vantato in passato come FI avesse apportato delle modifiche positive sul testo iniziale Calderoli”.

Schifani, intervenendo a Rai News24, poi aggiunge: “Vorrei ricordare che stiamo parlando dell’applicazione di un articolo della Costituzione introdotto nel gennaio del 2001 dal centrosinistra soltanto con tre voti di vantaggio in Senato. Se la sinistra si è pentita ne prendiamo atto”.


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