"Autonomia, ma non alla Crocetta |Miccichè? Non vogliamo inciuci" - Live Sicilia

“Autonomia, ma non alla Crocetta |Miccichè? Non vogliamo inciuci”

Il leader leghista Matteo Salvini a Palermo. "In Sicilia potremmo correre anche soli".

L'intervista
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4 min di lettura

PALERMO – Matteo Salvini ci riprova. E torna a Palermo oggi, sabato 17 dicembre, per una giornata densa di incontri, da cui parte il rilancio dell’operazione “Noi con Salvini”. E cioè il tentativo di dar vita a un soggetto politico nazionale che vada oltre la Lega. Un movimento autonomista, nella regione che più delle altre ha beneficiato dell’autonomia con risultati non entusiasmanti. “Autonomia deve fare rima con responsabilità”, dice Salvini, che attacca Crocetta e il governo Gentiloni, snobba gli scenari da grandi intese non esclusi da Gianfranco Miccichè bollandoli come “vecchio” e si dice pronto a scommettere sul voto anticipato in primavera per le Politiche.

Salvini deporrà una corona di alloro alla stele che ricorda le vittime della strage di Capaci, poi sempre accompagnato da Angelo Attaguile, segretario nazionale di Noi con Salvini e dal deputato Alessandro Pagano visiterà la tomba di Federico II alla Cattedrale e il Santuario di Santa Rosalia. Nel pomeriggio convegno all’Astoria Palace Hotel e in serata festa di Natale con raccolta firme per chiedere il voto politico anticipato. Ma ci sarà spazio anche per altri incontri: “Vedrò una delegazione di pescatori, di agricoltori, di studenti per approfondire quello che stiamo già seguendo da tempo. Come la situazione dei nostri pescatori penalizzati dalle normative europee”, spiega a Livesicilia il leader leghista.

Pensa che questa sia la volta buona per far decollare il progetto di Noi con Salvini?

“Noi ci stiamo radicando. Tutto era partito con una scommessa in cui qualcuno non credeva ma io ho sempre creduto. Abbiamo i nostri consiglieri, siamo presenti, domani inauguriamo la sede di Agrigento. È chiaro che nel 2017 l’obiettivo è essere un movimento che faccia battaglie nazionali. È il momento di costruire un movimento nazionale, che insieme a alla Lega si presenti alle elezioni politiche in un soggetto unico”.

Un’unica lista per tutta Italia?

“Sì, se parlo di sovranità monetaria, o di agricoltura o di pesca, questa è una battaglia che riguarda tutti, a Milano come in Sicilia”.

Qui in Sicilia state avviando un confronto con esperienze che vengono dall’autonomismo. Sono i vostri interlocutori naturali?

“L’autonomia e il federalismo sono le nostre basi. Ma non parlo di autonomia alla Crocetta. Parlo semmai del fatto che l’Italia ha ottomila campanili, ottomila comuni con le loro storie”.

Sì, ma la Sicilia che è la Regione che almeno sulla carta gode della maggiore autonomia non è uno spot felicissimo su come questa autonomia porti qualcosa di buono, o no?

“In Sicilia è stata usata molto male, non c’è dubbio. L’autonomia che io predico deve fare rima con responsabilità. Se vai in Trentino vedi un certo tipo di strade, un certo tipo di scuole, di servizi che funzionano Qui invece c’è stato tanto spreco. E non è possibile che qua l’autonomia porti a questi livelli di disoccupazione e di mancanza di sviluppo. Io sono d’accordo con Pietrangelo Buttafuoco: o la si usa bene o niente”.

Lei evocava Crocetta. L’anno prossimo qui in Sicilia si tornerà a votare per le regionali. Cosa farete?

“Noi ci saremo. E potremmo esserci anche da soli. Non ci obbliga il dottore a stare insieme a chi ha fatto 38 esperienze politiche diverse. Poi se si potranno fare alleanze, va bene. Io sono interessato a portare avanti il nuovo. Sto incontrando dei giovani, non faccio certo il discorso dei grillini per cui se in passato sei stato anche amministratore di condominio sei da buttare via. Penso che un po’ d’esperienza possa servire. Ma accanto a tanti giovani col loro entusiasmo”.

Cosa ne pensa di quanto ha detto il leader siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè sull’esigenza di ricompattare i moderati in Sicilia e sulla futura possibilità di larghe intese?

“Se guardo al futuro non penso a Miccichè. A me l’inciucio non interessa”.

Ma un’alleanza di centrodestra sì…

“Certo, col centrodestra governiamo da tanti anni, e bene, in Lombardia, in Veneto, anche in Liguria. Però non voglio residuati bellici. C’è chi pensa a eventuali accordi col Pd? Per me non esiste. Mi auguro che Forza Italia su questo faccia chiarezza. Con Toti parlo di futuro, non voglio parlare di passato”.

Ma la nascita del governo Gentiloni, senza il sostegno di Forza Italia, non ha allontanato quel genere di prospettiva?

“Sì, ma qui siamo nella terra del Gattopardo. Ma la Sicilia non è solo Crocetta e Alfano”.

State raccogliendo firme per le elezioni anticipate. Secondo lei per le Politiche si andrà a votare presto?

”Sì. Entro la primavera. Non ci crede neanche Gentiloni alla sopravvivenza di questo governo”.

E alle Politiche la vostra prospettiva è quella di un’alleanza di centrodestra?

“Si, ma non a tutti i costi. Noi abbiamo lanciato l’idea di primarie. Ne ho parlato con Giorgia Meloni e con altri”.

Si va a votare presto ma con quale legge elettorale?

“Io ho detto che pur di non perdere tempo siamo disponibili a qualunque legge elettorale. Potrebbe essere il Mattarellum, ad esempio”.

Vi andrebbe bene?

“È stato provato, funzionava, c’erano i collegi e i cittadini sceglievano gli eletti e c’era anche una quota proporzionale. Se si volesse, sarebbe pronto in una settimana. È già lì”.


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