Autostrade da incubo: i 'forzati' della Catania-Palermo

Autostrade da incubo: i ‘forzati’ della Catania-Palermo

I più infelici tra i siciliani infelici...
IL COMMENTO
di
3 min di lettura

Come sappiamo tutti i siciliani felici si somigliano; ogni siciliano infelice è invece infelice a modo suo. Nella categoria degli infelici un ruolo speciale è occupato dagli a19ers. I forzati della Palermo-Catania. I più infelici dei siciliani infelici. Ora, per chi non avesse il privilegio di percorrerla con una cadenza regolare, basti qui immaginare quella sgummata lingua di asfalto- più o meno- regolare come la spina dorsale di questa regione. Non solo perché collega due città, ma perché taglia in due l’intera regione e, dovrebbe, sostenere il traffico da occidente ad oriente. Di cose e persone. Dovrebbe. Appunto.

Una metafora perfetta di cosa è oggi la Sicilia

I forzati della a19 conoscono, oramai dando del tu, ogni centimetro di interruzione. Ogni cantiere. Ogni deviazione. Ma nella loro ingenuità fanciullesca riescono ancora a stupirsi per qualche chilometro di corsia unica di nuova realizzazione. Perché su quell’autostrada l’unica novità che ci si aspetta è un nuovo cantiere, mai un miglioramento. Conoscono, come una litania da ninna nanna, la sequenza degli svincoli chiusi, le gincane, i salti di corsia. La lunga fila dei birilli nelle gallerie buie e cadenti. Quando devono indicare il punto in cui sono giunti non dicono mai “sono a Enna, 50 minuti e arrivo” ma hanno un loro codice. Tipo “guarda sono all’altezza del viadotto chiuso. Se non ci sono nuove interruzione tra qualche ora dovrei essere li”.

Ma quell’autostrada, se la percorri regolarmente, ti offre deviazione dopo deviazione la fotografia perfetta di questa terra. Tra un cantiere fermo e l’altro incontri, ad esempio, la fila dei camion che trasportano l’immondizia- pagata a peso d’oro- per chilometri e chilometri. Pagata cara da noi e pronta ad arricchire le tasche dei signori feudali dei rifiuti. Incontri i pullman che trasportano, durante i periodi festivi, i siciliani che sono rientrati in Sicilia per passare un tot di tempo a casa e che non possono permettersi un paio di mutui per un volo andate e ritorno da Milano. Incontri i disperati turisti che pensavano di visitare il barocco del sud est e che si sono, invece, ritrovati in un mistico pellegrinaggio. Senza neppure l’ausilio dei navigatori che, anche loro, si sono arresi da tempo e si rifiutano di darti qualsivoglia indicazione.

Un caleidoscopio di interruzioni e viadotti che è facile scambiare per vestigia greche e fenicie ti accompagna in questo viaggio e ti tiene compagnie mentre cerchi di schivare il camion con gli abbaglianti che ti vedi praticamente addosso prima di Buonfornello o di capire se quella sostanza che non ti fa vedere oltre due metri sia nebbia o il fumo di qualche aiuola, senza manutenzione dai giorni dell’invasione araba della Sicilia, che ha preso fuoco.

Nei giorni migliori, poi, ti può capitare di incrociare, vedendolo in lontananza, il mirabolante Freccia Bianca. Il treno della gioia che puoi immaginare pieno di assessori, sottosegretari, ministri, aspiranti ministri, deputati (tutti festeggianti ed entusiasti) che ti consente di percorrere la distanza tra Palermo e Catania in un tempo in cui si potrebbe raggiungere qualsiasi capitale europea. Ma vuoi mettere l’emozione della carrozza bar?

La variegata fauna dell’A19, il cui unico sollievo è la sosta nelle stazioni di servizio accolte come si accoglierebbe la vista dell’oasi nel deserto, conosce la lunga sequela degli svincoli. Deve. Perché se non sai che dopo Agira viene Catenanuova non è detto che ci sia un cartello a ricordartelo. E rischi di ritrovarti a Motta senza sapere il motivo. E conosce oramai a memoria le “strade alternative” in cui qualche solerte tecnico dell’Anas ti fa accomodare per aggiungere una nuova stazione della via crucis se il vento ha buttato giù un albero o se qualche nuovo metro di viadotto comincia a cigolare.
CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI