La storia aveva impressionato tutta la città. Una bimba dello Zen, di dodici anni, venduta dalla madre per poter pagare l’abbonamento alla tv satellitare. In appello confermate le condanne a dieci anni per Francesco Muscatello, meccanico, accusato di aver abusato della piccola, e nove anni alla madre. A riportare la notizia è il Giornale di Sicilia di oggi.
Nell’articolo, a firma Riccardo Arena, si legge come Muscatello, prima del ritiro in camera di consiglio dei giudici, aveva fatto dichiarazioni spontanee che, probabilmente, hanno aggravato la sua posizione. L’uomo, in sostanza, ha detto di essere stato provocato dalla ragazzina e dalla madre che gliel’aveva ceduta per venti euro a prestazione.
I giudici d’appello, trattandosi di rito abbreviato, non potevano aggravare le condanne ottenute nel giudizio in primo grado dai pm Marcello Viola e Alessia Sinatra. L’avvocato di Muscatello ha già annunciato ricorso in Cassazione. Le altre due persone coinvolte nella vicenda, Maurizio Modica e Francesco Ingrassia, hanno già avuto una condanna a due anni, essendo meno pesanti le accuse nei loro confronti.
Nelle indagini che portarono all’arresto di Francesco Muscatello, i pm scoprirono anche come questi aveva minacciato la ragazzina di rendere pubblico un video con i loro rapporti sessuali. La confessione della madre della bambina, che oggi ha 14 anni, non gli è valsa alcuno sconto di pena. Dopo l’arresto del meccanico, nella sua saracinesca allo Zen, è spuntata la scritta “Franco Pidofilo”.