Ballardini, incubo déjà-vu | Nove motivi che valgono la B - Live Sicilia

Ballardini, incubo déjà-vu | Nove motivi che valgono la B

Ennesima gestione tecnica: tocca al tecnico ravennate. Si riparte tra mille incognite.

calcio - serie a
di
3 min di lettura

PALERMO – Iachini, Ballardini, Viviani, Schelotto e Bosi, Schelotto e Tedesco, Bosi, Iachini, Novellino, Ballardini. Nove, il numero delle gestioni tecniche del Palermo 2015-2016. Più dei gol messi a segno dal capocannoniere di squadra Gilardino: otto. Sette, i personaggi in cerca di autore e di continuità che si sono alternati sulla panchina rosanero nonché il numero di successi sin qui ottenuti. Sei, le partite ancora da disputare prima di mandare in archivio una stagione tra il drammatico e l’esilarante. Cinque, i mesi intercorsi tra l’inizio del Ballardini-bis e l’avvio del Ballardini-ter. Quattro, le gare con Novellino in sella. Tre, le reti realizzate nelle ultime otto giornate. Due, i punti ottenuti ottenuti nel medesimo periodo. Uno, il successo conquistato in tutto il girone di ritorno. Zero, i motivi per vedere l’orizzonte più rosa che nero.

Sono le cifre a dettare il tempo di un amaro countdown oltre il quale potrebbe incombere un futuro nel purgatorio cadetto per il club di viale del Fante. Si spera nel miracolo, ancora. Nonostante tutto. Ma il sarcasmo e l’amarezza rischiano di prendere il sopravvento. Sulle motivazioni, sulle residue energie mentali di una squadra peraltro tecnicamente povera di contenuti e privata di una precisa identità tattica. Anche Zamparini comincia a mettere in conto la retrocessione: “Tutti gli anni tre squadre vanno in B, il Verona va giù dignitosamente. Non è la fine del mondo”. Una dichiarazione che parrebbe contenere il suono sordo e sinistro di chi è pronto ad alzare bandiera bianca. Proprio quando al Palermo, in realtà, servirebbe un’inversione di tendenza. Da comprendere sono le modalità necessarie per innescarla. Si prova con l’ennesimo cambio in panchina. Rotture e riappacificazioni, il solito disco rotto dal quale continuano a provenire note stonate.

Si riparte da Ballardini. Da un allenatore che riprende in mano un gruppo che aveva deciso di non riconoscerne il ruolo, schierandosi al fianco del proprio capitano, quel Sorrentino con cui si era consumata una lite clamorosa per modalità ed eco sino a giungere a un inedito esonero virtuale poi certificato da Zamparini. La mente torna alle ore di tensione in quel di Coccaglio, da cui si riparte. L’intenzione di adire le vie legali, poi la tregua e il graduale riavvicinamento. Bisogna capire se reale o di facciata. Primo giro: l’inizio con la Lazio, la fine a Verona. Adesso, l’inizio dopo la Lazio e la fine col Verona. A meno di ulteriori ribaltoni che porterebbero in doppia cifra il numero di gestioni tecniche. In un solo campionato. Comunque vada, il Palermo sta scrivendo una pagina di storia del calcio difficilmente ripetibile. Con il ravennate nuovamente in sella, bisogna vedere chi ci starà e chi si opporrà. Chi sarà capace di dimenticare tutto e chi si trascinerà sino a fine stagione il rancore di quel che è stato.

Il tutto, considerando la precaria situazione psicologica di una squadra mentalmente sfinita. Giunta alle porte della trentatreesima giornata ancora in cerca di una strada da seguire. Un Palermo che si è smarrito e che ha a disposizione pochi istanti per trovare una ricetta magica in grado di curare tutti i mali. Parlare di schemi, di uomini da mandare in campo adesso ha significato relativo. Bisogna ricostruire dalle fondamenta una stagione in realtà giunta all’ultimo chilometro, quello che conduce alla volata finale. Bisogna provare a dare l’estrema scossa a un ambiente che ha perso stima, fiducia, voglia di remare dalla stessa parte. È necessario ridare un’anima a un Palermo senza lucidità. Fondamentale riaccendere la speranza per giocare quattro finali: tolte Juventus e Fiorentina, rimangono Atalanta, Frosinone, Sampdoria e Verona. Occorre trovare il modo di fare punti e salvarsi. Per dimenticare le storture di un’annata maledetta. A prescindere dalle liti. A prescindere dall’allenatore.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI