PALERMO – Nient’altro che Firenze. Vittoria o meno, decisiva o meno, la sfida di domenica è l’unico pensiero che attanaglia la mente di Davide Ballardini. Squadra in procinto di partire verso il capoluogo toscano, per andare a prendere tre punti che varrebbero una fetta importante di salvezza, se non addirittura la certezza matematica di restare in A. E a Firenze è prevista anche la presenza di Maurizio Zamparini, col quale il mister ha già parlato della formazione che scenderà in campo domenica: “Col presidente ci saluteremo, poi io faccio il mio lavoro e lui il suo. Sa già tutto sulla squadra, Gerolin e Di Marzio lo tengono informato. Verrà per stare vicino alla squadra, ci tiene quanto noi”. Sulla partita in sé, come ammette lo stesso Ballardini, c’è poco da dire: “Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto, adesso contanti l’atteggiamento e la generosità, qualità mostrate sempre nell’ultimo periodo. Quella è la strada per fare bene. Il pensiero è rivolto alla prestazione, a fare una buona prestazione. Si vuole vedere un Palermo che giochi da squadra, oltre che competitivo”.
Dall’altro lato del campo, però, ci sarà una Fiorentina a caccia dell’ultimo punto per andare in Europa League. Una squadra che, dopo aver sognato di lottare per lo scudetto nel girone d’andata, è crollata del tutto. Ma guai a sottovalutarli: “Tutto nasce dopo aver perso la speranza di lottare per il terzo posto, ma hanno fatto un grandissimo campionato. Hanno un organico importante, il gioco migliore è arrivato da loro e dal Napoli”. Guai soprattutto a sottovalutare il grande ex di turno, quello Josip Ilicic che in più occasioni ha fatto male ai rosa: “Non ho mai avuto Ilicic, ma incontrandolo da avversario so bene quali siano le sue qualità. La squadra dovrà stare corta per ridurgli lo spazio, ma la Fiorentina non ha solo Ilicic. Sono tanti i giocatori capaci. Vazquez è un giocatore altrettanto straordinario, uno da grande squadra. La gente va allo stadio per questo tipo di giocatori”.
Intanto Ballardini ritrova Giancarlo Gonzalez al centro della difesa, augurandosi di riaverlo con maggiori motivazioni dopo la decisione di non partecipare alla Copa America con la Costa Rica: “Gonzalez ci tiene sempre a fare bene, immagino la delusione per la mancata convocazione in Nazionale. Questa sua delusione, però, dovrà trasformarla in forza in campo. Sappiamo che lui farà quello che deve”. Chi non dovrebbe esserci, salvo clamorosi dietrofront, è Robin Quaison. Per lo svedese qualche acciacco in settimana, tutto fortunatamente risoltosi senza complicazioni: “Quaison martedì ha avuto una leggera distorsione, poi ha riposato il giorno dopo. Ieri ha fatto parte dell’allenamento, oggi invece è stato in campo per tutta la seduta. Sta abbastanza bene. Un altro che ha avuto fastidi del genere è Vitiello, sta meglio ma non benissimo. Anche lui vuole esserci”.
Nessuno vuol mancare ad una sfida che potrebbe valere la festa anticipata per la salvezza. Pensare di poter avere vita facile con la Fiorentina, però, è impossibile: “Domani giocheremo contro una squadra che per 7-8 mesi ha fatto un campionato straordinario, penso solo a quello. Non si va oltre la sfida contro la Fiorentina. Sono talmente preso dalla partita che sono prosciugato. Se mi dovesse chiamare mia moglie o mio figlio, per esempio, cerco di chiudere velocemente perché sono concentrato sul mio lavoro”. Applicazione al massimo, dunque, soprattutto da parte dell’altro grande ex della partita, quello che scenderà in campo con una maglia rosa numero undici: “Per Gilardino – conclude Ballardini – sarà una partita diversa. Lui è un campione e come tale trova sempre milioni di motivazioni per fare bene ogni volta. Contro il Frosinone e la Sampdoria, probabilmente, aveva motivazioni diverse. Lui però deve in questo la propria forza. Cerca di ottenere sempre il massimo”.
