Ballardini rompe il silenzio: | "Sorrentino a Verona mi insultò" - Live Sicilia

Ballardini rompe il silenzio: | “Sorrentino a Verona mi insultò”

L'ex allenatore del Palermo torna a parlare, e lo fa con il prepartita di Verona come argomento. Dall'annuncio ai due portieri di non sapere chi schierare contro l'Hellas al duro battibecco con il capitano. Fino alla battaglia legale, che in caso di vittoria avrà uno scopo nobile.

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PALERMO – Davide Ballardini interrompe all’improvviso il silenzio, e lo fa nel corso di un’intervista apparsa oggi su Repubblica. L’ex allenatore del Palermo ha fatto capire di voler andare in fondo alla vicenda, passata ora nelle mani degli avvocati, che lo ha visto protagonista assieme a Stefano Sorrentino, nel turbolento post-partita di Verona che ha poi portato al suo esonero. E Ballardini ammette di voler fare qualcosa di umanamente importante, in caso di vittoria della battaglia legale con il portiere rosanero: “È insolito che un allenatore venga esonerato da un giocatore. Se vinco, dono tutto a Biagio Conte. Sorrentino ha parlato di autogestione: ma a scuola autogestione vuol dire non fare un cavolo. Io ho lavorato, sempre. Zamparini mi aveva chiamato dopo il ko con l’Empoli, solo che non avrei avuto il tempo di preparare la partita col Chievo. Io a Palermo ero stato bene. E, vi sembrerà strano, ci tornerei ancora. In fondo, non mi ha mica cacciato il presidente”.

Ballardini fa capire di non avere il gruppo contro, ma che anzi lo zoccolo duro dello spogliatoio era ancora fortemente legato a Beppe Iachini: “Gli anziani erano legati giustamente al percorso precedente: Sorrentino, Vitiello, Rispoli, Maresca, Rigoni, forse Bolzoni, Vazquez, Andelkovic, li capisco. Ma sono professionisti, insieme abbiamo lavorato bene”.

Si entra poi nel dettaglio di quanto è accaduto nell’ultimo rovente weekend di Ballardini da allenatore del Palermo: “Sorrentino con me era stato impeccabile tra i pali e così prima del Verona, il sabato, in ritiro a Coccaglio, a inizio seduta chiamo lui e il vice Colombi e rivelo che ho un dubbio. Lui mi offende, “brutta testa di c…, te lo tolgo io il dubbio, fai giocare lui”. Poi, tramite il ds Gerolin, Zamparini mi fa sapere che vuole che giochi Sorrentino. Dico: “Va bene, ma poi bisogna chiarire”. La domenica, nella riunione tecnica, annuncio modulo e undici. Con Sorrentino.”.

Chiunque ha potuto notare il distacco di Ballardini dal resto del gruppo nel corso della sfida di Verona. Il tecnico fa capire, però, che non sono vere le voci legate al fatto che la partita si fosse ‘preparata da sola’: “Ero incazzato, ma la partita l’ho preparata e gestita io, cambi inclusi. E il silenzio vale più di mille parole. Un giocatore non sa che per mostrare venti minuti di sintesi video ci vogliono dieci ore di lavoro con lo staff. Delle accuse di Sorrentino ho saputo tornando a casa. Io vengo dalla campagna: parole come vergogna, reputazione, memoria, hanno un senso”.


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