Banca Base, soldi e potere |Il giallo da 16milioni di euro - Live Sicilia

Banca Base, soldi e potere |Il giallo da 16milioni di euro

Un grande buco e finanziamenti erogati "a vista".

L'INCHIESTA DEI MAGISTRATI
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CATANIA – Chi ha gestito i milioni di euro di Banca Base creando il grande buco? Gli investitori della Guardia di finanza sono al lavoro per verificare se alcuni degli azionisti siano stati beneficiari di finanziamenti dalla stessa banca che avevano creato e poi, magari, non abbiano restituito i fondi. Perché dietro questa – che sicuramente era una grande banca – c’era e c’è un grande buco. Altro punto è comprendere se chi ha investito ha anche amministrato e ha fatto parte dei Cda negli anni in cui si è creato il buco.

BANCA BUCO – A fronte di un capitale sociale di 16milioni di euro, sarebbero stati concessi finanziamenti per circa 60milioni di euro. Una parte di questi, sono andati in sofferenza azzerando di fatto il capitale sociale, ma questo è un punto controverso che vedremo tra poco, visto che la Banca di Ragusa ha inviato una lettera nella quale le azioni si attesterebbero intorno a un valore di 2,86 euro. Torniamo a Banca Base, molti azionisti pensano, ancora oggi, di essere diventati soci di una banca che potesse essere utile alle piccole e medie aziende, una Spa, ma alcuni si sentivano come in un credito cooperativo.

Solo che poi accade che iniziano a presentarsi alcuni imprenditori allo sportello e la banca eroga centinaia di centinaia di migliaia di euro “a vista”, con la promessa del pagamento degli interessi. Qualcuno prende un milione di euro, qualcuno – farmacista – un po’ meno, e così via.

IL CASO COFISAN – Cofisan è una società che ha garantito per numerosi finanziamenti poi erogati da Banca Base. “Noi abbiamo avuto – spiega il rappresentante degli azionisti Giovanni Mangano, imprenditore – Pietro Bottino che era Presidente di Cofisan e della Banca, della quale Cofisan era azionista di riferimento. Cofisan aveva a sua volta l’80% di nuovi soci. Noi non sappiamo se a questo punto la banca era Cofisan o Banca Base”. La matassa di Banca Base è difficile da dipanare.

È bene sapere che una parte consistente del buco, sarebbe stata provocata prima dell’arrivo di Bottino.

GLI AZIONISTI non avrebbero ricevuto alcuna informazione dal momento dell’insediamento del commissario straordinario. “Nessuna informazione, nessuna convocazione di assemblea”.

Ad alcuni è arrivata una lettera firmata dalla Banca di Ragusa, che ha confermato il valore delle azioni, circa 2,86 euro, confermando una perdita del 40% del capitale.

L’INDAGINE – Il magistrato Fabio Regolo sotto il coordinamento del procuratore Capo Carmelo Zuccaro, ha iscritto nel registro degli indagati Pietro Bottino, Gaetano Sannolo, Isidoro Cutuli, Florence Lhay, Salvatore Sebastiano Gibiino. L’accusa è di concorso in ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.

L’indagine scaturisce dalle segnalazioni effettuate dal gruppo di ispettori della Banca d’Italia dal 7 novembre del 2017 al 14 febbraio del 2018, che riscontrarono “numerose e gravi irregolarità”. La Banca d’Italia ha chiesto all’assessore all’Economia della Regione siciliana lo scioglimento degli organi con funzioni amministrative e controllo della banca, tanto che è scattata la sottoposizione all’amministrazione straordinaria.

CONTINUA

 


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