ACIREALE – La campagna elettorale per la conquista di Palazzo di città si è conclusa tra sospetti e veleni. Alla fine però l’ha spuntata Roberto Barbagallo, uno dei più giovani sindaci della storia acese. Ma l’ascia di guerra non è tuttavia sotterrata. Restano tesi i rapporti tra il primo cittadino e il notabilato politico locale. “Non ho ricevuto ancora nessuna telefonata da parte di Fausto Raciti”, riferisce a LiveSicilia Barbagallo. “Basilio Catanoso, poi, ha addirittura presentato un’interrogazione parlamentare contro di me, sempre sulla questione della tettoia”. Toni diversi, invece, nei riguardi del competitor Michele Di Re: “Si è dimostrato una brava persona, pacata. Si è trovato in questa situazione e me ne dispiace. Il vero sconfitto – insiste – resta Basilio Catanoso”. Intanto la macchina amministrativa è ripartita. E il neo sindaco dovrà fare i conti con una maggioranza, nei fatti, assai eterogenea.
E allora?
È vero, ci sono personalità provenienti dal centrodestra, dal centrosinistra e civici. Ma è il progetto a tenerci uniti e lo saremo anche in futuro. In questo momento non c’è spazio per divisioni. Inoltre, ci piace programma del sindaco di Caltanissetta, che vuole mettere in rete i sindaci fuori dai partiti. Noi, in fondo, badiamo soltanto al territorio.
Veniamo all’Ente. In campagna elettorale aveva parlato di una ricognizione sullo stato dei Conti, una sorta di operazione verità. A che punto siamo?
Una prima ricognizione è già iniziata. In futuro usciremo con un documento alla città, dopo una verifica dettagliata. Per ora posso riferire che abbiamo qualche problema con i conti. Ma non siamo i soli in Sicilia. La vecchia Amministrazione ha attivato due finanziamenti presso la Cassa depositi e prestiti di circa 9 milioni di euro, grazie al dl 35 e al dl 35 straordinario. Uno che si risolve in trent’anni; l’altro entro dicembre di quest’anno. Di fatto, ne sono stati già spesi 4,5 milioni.
In altri termini?
Credo che da qui a dicembre dovremmo recuperare quattro milioni per chiudere il bilancio.
Come li recupererete?
Con la spending review. Dobbiamo chiudere poi tante concessioni e tante sanatorie aperte dall’87.
E con le tasse?
Potrebbe esserci il rischio di alzarle. Intanto, entro qualche settimana, vareremo l’anticipazione della Tari. I cittadini pagheranno, rispetto a quanto hanno già pagato lo scorso anno, una prima parte.
Si spieghi meglio.
Vado con un esempio. Sappiamo che l’anno scorso il cittadino ha pagato cento. Bene. Ora stiamo attivando le procedure per richiedere un quota di questo cento. Dopo di ché, assieme alla città, alle categorie, ai sindacati, vedremo quale aliquota poter attivare affinché non si debba procedere con un aumento eccessivo. Contemporaneamente dobbiamo andare a chiudere il bilancio.
L’anno scorso, in estate, ci fu la crisi dei collaudi dei solarium. Oggi come siamo messi?
A eccezione di Pozzillo, sono tutti aperti. Proprio quello è l’unico pagato dal Comune, da questa amministrazione in particolare. Tutti gli altri sono gestiti da privati. Vorremmo che il prossimo anno fosse così, già da giugno, anche a Pozzillo. Entro pochi giorni sarà tutto disponibile. Ogni frazione, comunque deve avere almeno un solarium. È fondamentale.
Rimanendo proprio in quella zona. La funivia sulla Timpa si farà o no?
Ci sarà. Ho già incontrato un’azienda di Genova. Sono dei progettisti che si occupano del Patto dei sindaci, sono vincitori del bando che i nostri uffici hanno stilato. Ci siamo fatti una chiacchierata. Ho dato loro della priorità. C’è la necessità di una viabilità sostenibile e di una diminuzione delle emissioni di co2. La funivia, in questo piano, vi rientra appieno, con un nodo a piazza Roma.
E sul versante regionale, non è in corso una collaborazione per le infrastrutture?
In questo momento, stiamo presentando delle schede in funzione del nuovo piano infrastrutturale siciliano. Sappiamo al momento che c’è un progetto in corso di metropolitana leggera, l’ultima fermata sarà a Ognina. Speriamo di portarla fino a qui. Abbiamo presentato inoltre una scheda anche sulla funivia e una sul porto, non un opera faraonica, ma una struttura che può consentire alle barche di una certa misura di toccare le coste di Acireale.
Il prossimo Carnevale sembra che sarà a pagamento, con un biglietto. Come lo realizzerete nei fatti?
Di sicuro c’è che al momento il bilancio del Carnevale vale tra le 800 e le 900 mila euro. Quindi dobbiamo assolutamente coprire queste spese. Ci sono delle ipotesi. Abbiamo pensato, sì, ai biglietti, connessi ad un piano parcheggi. Ma nulla di definito. Si è ripensato anche all’intervento della Regione.
Ne è sicuro, la situazione dei conti regionali non è delle migliori?
In fondo, stiamo parlando della seconda manifestazione siciliana riconosciuta a livello nazionale. Non è possibile, dunque, ricevere 30 mila euro. Di ciò se ne dovrà far carico il deputato D’Agostino e la deputazione catanese. Vogliamo un giusto riconoscimento.
E sul futuro della Perla Jonica e le polemiche sul cambio di destinazione d’uso del plesso?
Siamo entusiasti dei 24 milioni stanziati dal governo Renzi. Il problema del cambio di destinazione d’uso credo che non ci sia più. Noi lo abbiamo denunziato in tempi non sospetti. Speriamo dunque affinché la Item riesca davvero a ristrutturare il complesso.
Quindi siete per gli alberghi e non per degli appartamenti.
La nostra linea è netta. Siamo per il turismo. Acireale ha bisogno di posti letto, ma anche di chi li gestisce.
Parlando, appunto, di ricchezza. Ma non si rischia, uscendo dall’area metropolitana catanese, di perdere risorse europee?
L’uscita da Catania non significa assolutamente nulla in termini di soldi. E poi, in qualsiasi momento, è possibile rientrare. La legge lo prevede.
Ma il Consorzio con Taormina, insomma, non rischia di essere un’opzione innaturale?
Affatto. Ma stiamo attenti: il consorzio sarà con Giarre, Taormina, Bronte, etc. Un fronte etneo che può diventare una realtà economica e politica davvero competitiva. Attendiamo, però, segnali dalla Regione.
Arriveranno?
Al momento, c’è grande confusione.