Barbagallo: "Grave il gesto di Chinnici, e a Villari dico che..." - Live Sicilia

Barbagallo: “Grave il gesto di Chinnici, e a Villari dico che…”

Il segretario del Pd risponde punto su punto alla ex compagna di partito, e non solo
L'INTERVISTA
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CATANIA – “Il gesto di Caterina Chinnici è troppo grave e non può essere giustificato”. Il segretario del Pd, Anthony Barbagallo, commenta il cambio di casacca dell’eurodeputata e risponde punto per punto alle accuse dell’ormai ex compagna di strada. Non senza togliersi qualche sassolino dalla scarpa dopo gli attacchi ricevuti nei giorni scorsi. “Il dibattito per gli iscritti al partito lo faremo negli organismi e nelle sedi opportune. Rispetto bordate che arrivano da quelli che sono fuori dal partito dico che una bugia ripetuta mille volte non può diventare una verità”, risponde Barbagallo a chi ne chiede le dimissioni.

Segretario, partiamo dalla due giorni siciliana di Elly Schlein.

A memoria, non ricordo la passione e l’entusiasmo che ho visto in questi giorni accanto a Elly, una iniezione di fiducia per il Pd alla vigilia di appuntamenti importanti e per tutto il nostro mondo. La ritrovata sintonia tra piazza e partito su i temi dei piu’ deboli, del lavoro, della sanita pubblica, della legalita’ fanno ben sperare per il futuro del Pd a Roma e in Sicilia. 

A proposito di appuntamenti, come si sta preparando il Pd alla sfida delle amministrative?

Ieri sera l’assemblea provinciale del partito ha approvato la lista del Pd per il consiglio comunale di Catania con una maggioranza di donne: un bel segnale per l’elezione piu significativa in italia. Ed ancora, il capolista sarà Orazio Arancio, un campione dello sport che negli ultimi anni sta facendo bene nel dipartimento sport del pd; conosciutissimo apprezzatissimo e impegnato nel sociale. un bel segnale che trascinerà la lista. Sono fiducioso sul risultato del pd e di Maurizio Caserta…la marea sta salendo. 

A proposito di Catania. Si va al voto in un clima di tensione dopo l’indagine della magistratura che ha scoperchiato il vaso di Pandora della gestione della sanità. Il Pd come si pone sul tema?

Abbiamo evidenziato, con numerosi atti ispettivi nella scorsa legislatura in ARS, che alcune procedure non rispettavano i requisiti di legge: stanno arrivando i primi riscontri. Non ci sorprende quello che sta emergendo dalle intercettazioni e siamo veramente preoccupati. Però ai catanesi diciamo di non arrendersi: un nuovo modello di citta’ e una nuova pagina e’ possibile scriverla. L’alternativa e’ Maurizio Caserta, con una nuova classe dirigente competente e appassionata. Non ci arrendiamo ai giochi di potere e alle clientele reagiamo con il voto. 

Andiamo a una nota dolente. L’addio di Caterina Chinnici, approdata a Forza Italia, è stato addebitato alle posizioni politiche della segretaria Schlein. La convince questa versione dei fatti?

No, non possono esserci giustificazioni per un fatto così grave. Caterina è stata votata due volte dal nostro mondo alle Europee, la seconda volta il Pd l’ha indicata addirittura anche come capolista. Alle scorse elezioni regionali l’abbiamo indicata poi come candidata alla presidenza della Regione: non esistono giustificazioni per una cosa così grave. 

Chinnici ha detto che non si è sentita sostenuta da una parte del Pd. E’ così?

Il Pd l’ha sostenuta con generosità alle primarie online vincendo una sfida contro il m5s e fava. Il Partito Democratico non merita queste allusioni. 

Qualcuno chiede le sue dimissioni per avere sostenuto Chinnici. Che cosa risponde?

Guardi una bugia ripetuta mille volte non diventa una verità. La storia di quelle giornate concitate e’ nelle agenzie di stampa e chi prova a dare versioni fantasiose lo fa solo per tornaconti personali e per di piu fuori dal partito ormai. Lunedì 22 agosto alle 16:59 è arrivata un’agenzia che comunicava che il Movimento Cinquestelle rompeva l’alleanza con la Chinnici. Pochi minuti dopo, Chinnici comunicava che stava riflettendo se candidarsi o meno, mettendo in forse la sua candidatura. La direzione regionale del partito era convocata alle 20.00 della stessa sera per l’approvazione delle liste. Un’ora e mezza prima che iniziasse la direzione l’allora segretario provinciale del Pd di Catania, con la candidatura della Chinnici in forse abbandonava la nave annunciando il ritiro della sua candidatura per correre con un avversario del Pd, Cateno De Luca. Non ci sono aggettivi per descrivere un comportamento cosi grave e spregiudicato, verso i militanti che gli avevano chiesto di guidare la seconda federazione più importante della Sicilia. E tutto quello che è accaduto in quei giorni è ricostruito dai comunicati e dai lanci delle agenzie che, minuto per minuto, descrivono quella giornata e l’accordo tra Villari e De Luca, chiuso dopo una trattativa che andava avanti da giorni.

Villari però attribuisce a lei la proposta di non candidare persone indagate o sotto processo…

Io ho messo per iscritto una nota (del 16 agosto) in cui comunico che la candidata Chinnici chiedeva che non ci fossero indagati nelle liste: è messo tutto nero su bianco. Una comunicazione fatta a Villari e tutti gli altri segretari di federazioni sulla base di un’esplicita richiesta della candidata avanzata per la prima volta l’11 agosto, dopo un incontro con la coalizione, come si può tranquillamente verificare dalle agenzie.

Da ultimo la candidatura della Chinnici è stata votata e condivisa dallo stesso Villari nella direzione regionale tenutasi all’hotel Astoria. Così come tutto il processo di alleanze, primarie e candidatura e’ stato promosso e condiviso con voti unanimi ed in pieno raccordo con il partito nazionale.


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