LICATA (AGRIGENTO)– Si trova ricoverato al reparto rianimazione all’ospedale Cannizzaro di Catania, Antonio Santamaria, 55 anni, titolare del bar ‘Arcobaleno’ di Licata, ferito alla testa da una grossa pietra lanciatagli – secondo l’accusa – da Sharma Kawal, 27 anni, algerino ma residente a Licata. Il fatto è avvenuto davanti al bar dove Santamaria lavora, nel quartiere Oltreponte, secondo le prime ricostruzioni dei testimoni sarebbe scoppiata una rissa fra immigrati proprio all’uscita dal bar, probabilmente a causa dello stato di ubriachezza di alcuni di loro.
Antonio Santamaria avrebbe rimproverato gli immigrati che intanto si prendevano a pugni, scatenando l’ira di Kawal che avrebbe lanciato due grossi sassi contro il bar, uno finito a terra e l’altro che ha colpito il barista, ferendolo alla testa. Dopo aver colpito Santamaria, l’algerino e gli altri immigrati sono scappati mentre i testimoni al bar hanno chiamato i carabinieri e si sono precipitati a soccorrere l’uomo a terra. All’arrivo dei soccorsi il barista è stato subito trasportato all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata prima di essere trasferito al Cannizzaro di Catania, dove la sua prognosi resta riservata e dove si troverebbe in condizioni gravi ma stabili, dopo esser stato operato d’urgenza per ridurre l’ematoma alla testa causato dalla pietra.
Nel frattempo i carabinieri della tenenza locali, dopo aver ascoltato le testimonianze dei presenti, si sono messi alla ricerca del presunto responsabile Sharma Kawal, ritrovato dopo poche ore e subito rinchiuso nel carcere di contrada Petrusa con le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di arma da taglio in quanto è stato trovato in possesso di un coltello lungo 15 centimetri. Le indagini però non si sono fermate, i carabinieri della compagni di Licata, diretti dal capitano Massimo Amato, hanno ascoltato altre persone per individuare tutti i partecipanti alla rissa.