PALERMO – Sarebbe stato il presidente del Senato, Piero Grasso, a spingere il governatore Crocetta a togliere a Franco Battiato le stellette da assessore regionale. A esporre la teoria, che aggiunge un nuovo capitolo alla saga apertasi a fine marzo, è stato lo stesso cantautore, ospite della trasmissione televisiva “Tv Talk”, su Rai 3. Tutto è partito da una domanda del conduttore, Massimo Bernardini, che ha chiesto a Battiato di spiegare il contesto in cui erano arrivate le sue dichiarazioni sulle “troie in Parlamento” fatte a Bruxelles. “Avevo parlato per oltre un’ora e mezza e alla fine mi hanno chiesto di rispondere ad alcune domande – ha affermato il cantautore -. Ovviamente mi riferivo a uomini e donne che si vendono per quattro soldi e che danneggiano terribilmente la politica italiana”.
Nessuna misoginia, dunque, ma Battiato non si è fermato qui e ha piazzato l’affondo nei confronti di Crocetta e Grasso, pur senza mai nominare quest’ultimo. “Crocetta è stato determinato molto probabilmente da un signore che è presidente del Senato il quale, a sua volta, è stato spinto da questa destra dell’Ars che mi trovava insopportabile”. Battiato, quindi, dà un volto e un nome al manovratore cui aveva accennato giovedì durante la puntata di ‘Servizio Pubblico’, pur senza entrare nel merito delle sue accuse: “Quello che non può dire Crocetta – aveva spiegato il cantautore a La 7 – è che uno sopra di lui gli ha detto che ero scomodo e di cacciarmi”. Parole che rivelano un certo disappunto nei confronti del governatore, il quale a sua volta lo aveva replicato dicendo che “a Battiato non interessava nulla di essere assessore”.
Dunque, dietro la destituzione di Battiato da assessore regionale al Turismo ci sarebbe la mano di Grasso e dell’opposizione presente a Palazzo dei Normanni. Intanto, il cantautore è tornato a spiegare il senso delle sue frasi: “Sono un artista libero e mi esprimo in questo modo. Il fatto di essere stato scelto per fare l’ assessore non può cambiare ciò che penso, ma ripeto, le mie frasi non erano contro le donne”.
