Bayesian, il comandante ribadisce: "Il portellone era chiuso"

Naufragio del Bayesian, il comandante ribadisce: “Il portellone era chiuso”

La risposta all'Ad di Italian Sea Group
L'INTERVENTO
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PALERMO – “Dall’analisi dei sedici terribili minuti riteniamo che l’acqua possa essere entrata dal portellone del Bayesian”. Lo ha ribadito Giovanni Costantino, Ad Italian Sea Group, nel corso della trasmissione ‘Cinque Minuti’ condotta da Bruno Vespa nella quale sono stati ricostruiti quei terribili minuti all’alba del 19 agosto quando il veliero è affondato provocando la morte di un membro dell’equipaggio e di sei passeggeri.

Una ricostruzione che nel corso della trasmissione è stata smentita dal comandante James Cutfield, raggiunto a Majorca, il quale ha negato che il portellone fosse aperto. ‘No, no’. ha risposto il capitano alla domanda del giornalista.

Per Costantino alla base dell’inabissamento ci sarebbero stati invece una serie di errori umani. “L’equipaggio avrebbe dovuto preparare la nave chiudendo e blindando la stessa, lo scafo e la sovrastruttura – ha detto l’Ad di Italian Sea Group – La nave è inaffondabile, se non fosse entrata acqua l’imbarcazione non avrebbe avuto alcun tipo di problema”.

“Non era consigliabile uscire in mare”

“È significativo che i pescatori esperti di mare della zona abbiamo letto la perturbazione in arrivo e non siano usciti – dice Costantino – poteva stare una nave da 700 tonnellate in quella posizione? Non era consigliabile. A fianco c’era una nave più piccola che era preparata all’evento e gli è passata dentro e gli ospiti non si sono svegliati. La grande tecnologicamente avanzatissima ha subito quello che è accaduto”.

Per Costantino ci sono pochi dubbi su quanto sia successo quella notte. “Si sono verificati una serie di eventi. L’acqua nel Bayesian ha iniziato ad entrare da poppa, di sicuro ha allagato non solo un compartimento stagno, ma anche il secondo, attiguo al primo, ovvero la sala macchine”.

“La nave quando il vento ha incalzato ha iniziato a scarrocciare – continua Costantino – un percorso di 14 minuti nel quale ha continuato a prendere acqua. Tecnicamente si dice si è ingavonata, cioè la stabilità si è compromessa. È arrivata nel punto dove è andata giù e c’è stato il black out dell’impianto perché l’acqua è arrivata ai generatori. L’equipaggio non si è coordinato, non era preparato, distratto, non pronto ad intervenire. Andavano seguite procedure ben chiare”.

La Marina recupera l’impianto di videosorveglianza

Sono entrati in azione i palombari della Marina militare specializzati in recuperi mirati nelle indagini sul Bayesian, il veliero affondato davanti alle coste di Porticello lo scorso 19 agosto. Nel naufragio morirono sette persone.

I Comsubin, palombari e incursori stanno intervenendo per recuperare l’impianto di videosorveglianza e altri dispositivi presenti nell’imbarcazione. Tutto materiale che dovrebbe consentire di fare luce su quanto successo nel mare nei sedici minuti che hanno preceduto l’affondamento. Gli inquirenti continuano a lavorare per ricostruire quanto successo la sera prima del naufragio.

Secondo quanto emerso dalle indagini, non ci poteva essere nessuna festa a bordo. Mike Lynch, il magnate inglese che avrebbe curato in prima persona gli spostamenti del veliero, quella sera aveva ricevuto la notizia della morte dell’amico Stephen Chamberlain, coimputato nel processo per frode e assolto insieme al magnate inglese.

L’imprenditore sarebbe stato tanto scosso dalla notizia che avrebbe deciso di tornare di nuovo in patria e interrompere così la vacanza.


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