'Bella Ciao', Cgil: "La libertà delle donne passa dal lavoro"

‘Bella Ciao’, Cgil: “La libertà delle donne passa dal lavoro”

"Il Referendum è un'occasione irrinunciabile per essere protagoniste"
L'ASSEMBLEA REGIONALE
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CATANIA – “In un contesto in cui imperano disoccupazione, lavoro precario e bassi salari la situazione peggiore è quella delle donne”.

L’assemblea

E’ quanto emerso dall’assemblea regionale delle donne di ‘Belle Ciao’ della Cgil Sicilia che si è tenuta a 
Catania.

Nell’Isola su 376.988 nuovi contratti nel 2024 soltanto 57.124 sono stati a tempo indeterminato, per il resto sono stati contratti precari, di cui 58.109 stagionali in settori ad alta presenza femminile.

L’instabilità nel lavoro determina bassi redditi e fa anche venire meno la sicurezza con un aumento degli incidenti sul lavoro 243 in più nel 2024 rispetto al 2023. politiche per la parità di genere.

Le donne siciliane oggi sono invisibili perché manca una lettura di genere su gap occupazionali, progressioni di carriera, violenza.

E’ chiaro che la libertà delle donne passa dal buon lavoro retribuito, dignitoso, stabile, sicuro e dal riconoscimento del diritto di cittadinanza per tutte e tutti. E’ per questo che il referendum di primavera è un’occasione da non perdere per migliorare le condizioni delle donne e di tutti”.

Per Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil Sicilia, “servono politiche di conciliazione tra vita personale e professionale, la concreta, piena ed efficace partecipazione delle donne, la pari opportunità di leadership a tutti i livelli decisionali politici ed economici. Serve che non si faccia politica di genere per un solo genere”.

Investimenti in Sicilia

Alla Regione la Cgil chiede un piano di investimenti sull’occupazione femminile: “Nella storia del nostro Paese e della Sicilia la mobilitazione delle donne è stata fondamentale e ha prodotto risultati concreti in termini di democrazia e diritti”, ha sottolineato il segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.

Nelle sue conclusioni Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil nazionale, ha sottolineato che “il tema delle donne è centrale in questa campagna referendaria, perché le condizioni lavorative e di vita delle donne purtroppo non sono migliorate nel nostro Paese”. “C’è bisogno – ha aggiunto – di lavoro, di buona nuova occupazione, di emanciparsi da condizioni di marginalizzazione e di violenza che le donne purtroppo vivono. L’Italia è negli ultimi posti di tutte le classifiche che riguardano la parità di genere”.


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