Bellini, l'Ugl chiede| le dimissioni di Rita Gari - Live Sicilia

Bellini, l’Ugl chiede| le dimissioni di Rita Gari

L’iniziativa dell’Ugl si sfila dalla protesta unitaria condotta fino a questo momento. La richiesta di dimissioni era già stata avanzata varie settimane fa da tutte le sigle sindacali. Foti: “Ci sono altre priorità”. Sabato concerto di protesta dei lavoratori del Massimo Bellini.

 

 

Teatro Massimo
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CATANIA –  Ancora Teatro Massimo Bellini, ancora sindacati sul piede di guerra. Stavolta è l’Ugl che chiede le dimissioni della sovrintendente Gari. Una richiesta che rimane un po’ isolata, ma che riaccende i riflettori sulla disastrosa situazione del teatro catanese. “Le chiediamo, sicuri di rappresentare il pensiero dei lavoratori, di fare un doveroso atto di denuncia dello stato del Teatro Massimo Bellini nei confronti di coloro che devono prendere gli opportuni ed urgentissimi provvedimenti di salvaguardia e rilancio”, si legge nella nota inviata questa mattina. Detto in soldoni si tratta di un invito a rimettere nelle mani del Presidente Crocetta il mandato di sovrintendente.

L’iniziativa dell’Ugl si sfila dalla protesta unitaria delle altre sigle sindacali condotta fino a questo momento. In realtà la medesima richiesta di dimissioni dei vertici del teatro era stata avanzata durante l’ultima assemblea dei lavoratori del teatro, avallata da tutte le sigle sindacali. “Una richiesta che avevamo già fatto e che oggi sembra strumentale”, dice il segretario confederale della Cgil, Davide Foti che individua altre priorità. In primo luogo “la nomina del Cda del teatro, il pagamento delle spettanze arretrate, l’approvazione del bilancio del 2012, i due milioni di euro della prima tranche ancora mancano all’appello”. Dello stesso avviso Antonio D’Amico della Cisl. Il sindacalista “prende le distanza” da una iniziativa “solitaria” che riguarda un’altra sigla sindacale. In compenso il fronte dei sindacati confederali è abbastanza stabile, soprattutto in vista della manifestazione di sabato contro la legge di stabilità che vedrà i lavoratori della cultura protagonisti indiscussi della scena.

A Catania, Palermo e Messina avranno luogo dei concerti di protesta davanti ai teatri Bellini, Massimo e Vittorio Emanuele. “ Vogliamo puntare tutto sulla cultura, una delle vertenze più grosse aperte sul territorio”, spiega Davide Foti, che invita tutte le sigle ad aderire alla giornata di mobilitazione.


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