"Beni culturali, il governo | getta fango sui lavoratori" - Live Sicilia

“Beni culturali, il governo | getta fango sui lavoratori”

I sindacati: "La chiusura dei siti durante le giornate festive è stata decisa dal dirigente generale del dipartimento Beni culturali. Crocetta e Sgarlata sono tornati sui loro passi e hanno, come al solito, insultato i dipendenti".

Cobas Codir e Sadirs
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PALERMO – “Nei giorni scorsi, tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, una disposizione di servizio, a firma del dirigente generale del dipartimento beni culturali, disponeva la chiusura programmata del diffuso patrimonio culturale siciliano nei giorni festivi. Successivamente, incredibilmente, abbiamo letto e ascoltato inaccettabili dichiarazioni dell’Assessore Regionale dei Beni Culturali e del Presidente della Regione che, come bravi istrioni da avanspettacolo, hanno dapprima sconfessato la stessa disposizione dipartimentale e poi, come al solito, non hanno perso occasione per buttare fango sulla categoria degli incolpevoli custodi dei beni culturali, minacciando addirittura licenziamenti, e sulle organizzazioni sindacali, tacciandole di difendere interessi corporativi”. A dichiararlo sono Michele D’Amico e Giuseppe Salerno, rispettivamente segretari regionali delle politiche dei beni culturali del Cobas/Codir e del Sadirs.

“Constatiamo ancora una volta – continuano i due sindacalisti – con quale sfacciataggine il governo regionale trovi il coraggio di attaccare i lavoratori regionali turnisti addetti alla vigilanza, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, addossando loro colpe e responsabilità riconducibili, invece, ad una miope politica basata solo su slogan ad effetto. Ai custodi dei beni culturali di tutta la Sicilia, invece, va riconosciuto il valore e la responsabilità nell’affrontare la copertura dei servizi essenziali di vigilanza, per permettere ai cittadini e ai turisti di potere godere dell’enorme patrimonio culturale siciliano”.

 “Non è più tempo, quindi, di show mediatici mirati forse alla prossima campagna elettorale per le Europee – concludono D’Amico e Salerno – il governo regionale presenti alla collettività e alle organizzazioni sindacali, un serio programma dell’offerta culturale (POC) che comprenda anche le risorse da destinare al funzionamento, alla messa in sicurezza, all’introduzione di sistemi tecnologici innovativi dei siti e alla remunerazione dei salari dei lavoratori oggetto delle minacce di licenziamento del Presidente della Regione. Il governo regionale dica la verità sulla grave carenza di organico del personale di custodia considerato che la Sicilia possiede il 30% di tutto il patrimonio storico nazionale da tutelare con poco più di 900 custodi regionali che nel 85% dei siti (111 in tutta la Sicilia) devono anche turnare h. 24, festivi compresi. A questi vanno aggiunti 450 custodi della SAS, di cui 250 in regime di part time che, contrattualmente, non possono essere utilizzati in h. 24 e alla quale società il governo regionale ha ridotto di 7 milioni di euro rispetto allo stanziamento dello scorso anno. Ma c’è di più: il governo, anziché fare facile demagogia contro i dipendenti, riconosca la propria incapacità ad investire sulla cultura e sul turismo nonostante i proclami pre elettorali. Mai come oggi, infatti, i magazzini di tutta la Sicilia continuano ad essere stracolmi di tesori inestimabili che non possono essere esposti e fruiti per mancanza di nuovi musei e soprattutto per mancanza di personale”.


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