Berretta: “Serve discontinuità |con la precedente gestione” - Live Sicilia

Berretta: “Serve discontinuità |con la precedente gestione”

Catania rischia di perdere il traffico crocieristico a causa dei costi non competitivi che inducono molte compagnie a dirottare le navi verso altri porti. Il deputato democratico denuncia: “un danno gravissimo nei confronti dell’economia catanese”

PORTO, la denuncia del pd
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CATANIA- “Vogliamo dare un segnale chiaro. Per noi la città riparte dalle potenzialità messe a repentaglio da una politica incapace e una di queste potenzialità è il rapporto con il mare che è stata gestita molto male”. Così inizia la denuncia dell’onorevole Giuseppe Berretta che ha tenuto una conferenza stampa all’ingresso del porto di Catania.

Una location simbolica, una scelta non casuale. L’idea di fondo è che la gestione dell’attività portuale finora ha creato una barriera tra la città e il Porto .“Sarò franco ma anche sintetico: noi raccogliamo un grido d’allarme specifico che riguarda il tema delle crociere. Un’enorme possibilità che coincide con l’arrivo in città di migliaia di persone che consumano, utilizzano i taxi, fanno acquisti. C’è un mercato collegato alle guide turistiche. Un mercato importante: opportunità di lavoro, di occupazione, di guadagno per il nostro territorio. Queste opportunità rischiano di perdersi”.

Giuseppe Berretta ha riportato i dati contenuti in una missiva dell’European Cruise Council, numeri che dicono una cosa molto chiara: “ il Porto di Catania non è appetibile dal punto di vista dei costi”. Il deputato del Pd ha spiegato che lo svantaggio competitivo rispetto ai porti di Messina e Palermo è legato ai costi esosi derivanti dalla gestione dei rifiuti, una delle voci di spesa più dolenti (2.900,00 di euro contro i 563,50 di Palermo e i gli 85,41 di Messina). Uno svantaggio che inevitabile ha delle ricadute economiche sulla città di Catania, un costo che inoltre non si traduce con servizi di qualità.

“Già oggi Catania ha la metà dei passeggeri di Messina e Palermo” . I dati parlano di cinquanta crociere disdette per il 2013. Secondo Berretta:“c’è un problema di malgoverno e incapacità da parte di chi gestisce il Porto. L’esigenza è di cambiare strada, di aprire il porto alla città e a chi viene da fuori. Dare una possibilità alla città. E’ una denuncia forte la nostra, è un rischio che va in ogni modo evitato. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di persone che potrebbero venire a Catania e che rischiano di venire dirottate altrove in Sicilia o nel Mediterraneo (come Tunisi)”.

“Chiediamo – ha aggiunto Berretta- con forza al commissario di assumere una serie di misure che consentano al porto di essere competitivo, cifre importanti ma non esagerate. Perché la differenza poi tra il porto di Catania e il Porto di Messina per una nave da crociera è di settemila euro. Costi che però che non si giustificano in alcun modo. I servizi erogati sono peggiori di quelli erogati dagli altri porti ”. Serve insomma “nuova idea di gestione del Porto”. Berretta conclude dicendo: “noi abbiamo utilizzato lo slogan “io cambio Catania”, noi vogliamo cambiare Catania in positivo sfruttandone tutte le potenzialità tra queste c’è il Porto allora “Io cambio Catania a partire dal Porto” che è uno strumento essenziale per la crescita e lo sviluppo”.

Insomma “una stagione nuova” come ha invocato il deputato regionale Gianfranco Vullo, “un cambiamento assoluto” come ha detto la deputata Concetta Raia. Quest’ultima ha inoltre accusato con forza la gestione Castiglione bollandola come “assolutamente fallimentare”.


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