VENEZIA – Perdere sul campo di una big come la Reyer poteva essere messo in preventivo, farlo dopo essersela giocata alla pari per quarantacinque minuti lascia l’amaro in bocca. Capo d’Orlando affronta la sua prima trasferta della stagione senza Metreveli e senza Stojanovic, ancora in bilico per la decisione della Fiba, ma se la gioca alla pari contro quella che nella passata stagione è stata la quarta forza della Serie A. Un motivo d’orgoglio per Griccioli, ma c’è da scommettere che sul +9 nel terzo quarto la sconfitta onorevole non rientrasse più nei piani dell’Orlandina. Un colpo solamente sfiorato, con un overtime che sembrava essere girato a favore dei Paladini, ma così non è stato. Un Bramos chirurgico dalla lunga distanza ha tolto dalle mani il “premio” di MVP ad un monumentale Jasaitis, trascinatore di Capo con 23 punti a referto. Non sono bastati per ottenere la seconda vittoria consecutiva, e adesso si ritorna in Sicilia sperando che dall’infermeria arrivino buone notizie sul ginocchio di Bowers, caduto malamente sul parquet nell’ultimo quarto.
Attacchi veloci e isolamenti la fanno da padrone nelle prime battute del match. Apre le marcature Bowers in post, con Owens che vola su un alley oop di Green per l’immediato pareggio. Il primo vantaggio veneziano arriva con Peric libero dall’arco, da dove punisce anche Goss dopo il 5-6 siglato da Jasaitis. Il match prosegue sul filo dell’equilibrio e il primo strappo minimo arriva sul risultato di 13-14 per Capo: Peric dalla lunga mette solo due punti, Owens appoggia nell’azione successiva e Venezia va sul +3, Green in contropiede alza poi l’asticella a cinque lunghezze. Griccioli inserisce forze fresche dalla panchina e riesce a rimontare prima della sirena: Nicevic, Bowers e Laquintana si spartiscono quattro punti a testa nel parziale 12-0 a cavallo tra i due quarti, il +5 stavolta è a favore della Betaland, che come prevedibile abbassa le proprie percentuali nella seconda frazione. Un dilemma condiviso con la squadra di Recalcati, che non riesce a ricucire lo svantaggio. Il massimo sforzo dei padroni di casa si produce nel 29-30 griffato dalla coppia Viggiano-Goss, ma Bowers e un impeccabile Jasaitis dall’arco portano il vantaggio a quota sette. Le cattive notizie arrivano da Oriakhi, che chiude la prima metà di gara con tre falli, ma all’intervallo la Betaland è sopra 37-42.
Nicevic rientra sul parquet con l’intenzione di tenere vivo il vantaggio dell’Orlandina. I primi sei punti di Capo sono suoi, quanto basta per tenere a distanza Venezia. Il massimo vantaggio ospite arriva a toccare il +9 grazie alle giocate del lungo croato, ma Bramos e Green riportano a contatto i veneti. Goss sfrutta l’uno contro uno con Laquintana per ricucire ulteriormente le distanze ed è un suo gioco da tre punti, con quarto fallo per il play dell’Orlandina, a riportare Venezia sul -1. La Betaland fatica a gestire palla e, sull’ennesima persa del quarto, parte la transizione per la schiacciata di Owens. Griccioli dà fiducia alla zona dei suoi, che si presentano all’ultimo atto avanti di uno grazie ai liberi di Ilievski, ma perdono subito Oriakhi per falli. Capo d’Orlando non si scompone e, dopo il nuovo vantaggio Reyer, piazza un parziale 9-0: Bowers ne mette quattro, Perl non fallisce una tripla apertissima dall’angolo e Jasaitis da sotto completa la striscia, interrotta da due triple di Bramos. Con tre minuti a cronometro e con Bowers fuori per problemi al ginocchio, l’Orlandina subisce il pareggio, che si protrae fino alla sirena.
È dunque overtime al Taliercio, con Venezia che sfrutta l’inerzia della rimonta. Bramos mette subito il timbro dall’arco, Peric dalla lunetta porta il risultato sul 74-70 e la Reyer è subito a due possessi di vantaggio. Jasaitis dalla lunetta dimezza lo svantaggio che, nonostante una serie di attacchi gestiti malissimo dalla squadra di Recalcati, resta tale fino a due minuti dal termine. Nicevic dalla media rimette i conti i parità, poi è ancora roulette dalla lunetta: Ruzzier ai liberi fa 1/2, Laquintana invece non sbaglia, e Capo d’Orlando trova il primo vantaggio del supplementare. Una gioia che dura poco, perché Goss in penetrazione segna il canestro del 77-76, e dall’altro lato del campo la difesa veneziana è perfetta. Jasaitis si ritrova un ultimo tiro decisamente difficile e la sorte non è dalla sua. L’Orlandina torna da Venezia senza punti, e se sulla carta poteva essere un esito pronosticabile, sul campo resta solo il rimpianto di un mancato colpaccio.
UMANA REYER VENEZIA-BETALAND CAPO D’ORLANDO 77-76 (23-26, 37-42, 53-55, 70-70)
VENEZIA – Green 6, Peric 13, Goss 12, Bramos 15, Jackson 7, Ruzzier 1, Groppi ne, Owens 13, Ress 2, Ortner 4, Viggiano 4, Tonut. Allenatore: Recalcati.
ORLANDINA – Jasaitis 23, Bowers 17, Ilievski 4, Laquintana 5, Perl 7, Galipò ne, Nicevic 16, Munastra ne, Oriakhi 2, Basile 2. Allenatore: Griccioli.