Caro Fratel Biagio... L'abbraccio immenso per la sua malattia

Caro Fratel Biagio… L’abbraccio immenso per la sua malattia

La nota della Missione che è un colpo per tutti. Il messaggio dell'arcivescovo. Le condizioni.

“Fratel Biagio ci dice di comunicare che gli è stata diagnosticata una neoplasia del colon”. Così si legge nella nota della Missione ‘Speranza e Carità’ di cui abbiamo dato conto. E il respiro si fa affannoso, mentre il cuore accelera il battito. Il pensiero corre a una stanza d’ospedale dove ci sono medici, strumenti diagnostici e infermieri. Ed è come se lo vedessimo, Biagio Conte che sta combattendo, forse, la sua battaglia più difficile. Scriviamo ‘forse’ perché quest’uomo, con il suo saio, con la sua croce, lotta da sempre contro le ingiustizie, come se fossero un fatto personale. Tante volte lo abbiamo visto non darsi pace.

Tante volte, in tanti, gli abbiamo chiesto di digiunare un po’ di meno, di stancarsi un po’ di meno. Quella notte c’era un cielo limpido, punteggiato di stelle. Fratel Biagio era accampato sulla scalinata delle Poste di via Roma, era il suo modo per sottolineare la cecità di una Palermo indifferente nei confronti degli ultimi. Chi scrive gli suggerì: “Non stai bene, smettila”. Lui si fece serio e rispose: “Ti ringrazio di essere venuto, fratello. Ora, però, te ne vai. E grazie ancora”.

Biagio è così. Ha una dolce intransigenza che lo rende estraneo, nel senso migliore, al mondo. Viaggia sul suo binario che conduce verso l’alto. I suoi occhi azzurri sono paterni, ma, se non si trova a suo agio, se dici una sciocchezza, non si pone il problema di essere duro. E sincero. Proprio questa schiettezza lo ha portato nel cuore di una terra che, in molte occasioni, dimentica la sua connaturata generosità. Ma, adesso, ora che si sta consumando un dramma, gli abbracci si moltiplicano nello spazio dei social. Sono rarefatti e bellissimi.

Una pioggia benefica di commenti cade ovunque, pure sulla pagina facebook di LiveSicilia.it. Eccone alcuni. “Che Dio posi le Sue mani su di te, abbiamo ancora tanto bisogno della tua presenza!”. “Fratello Biagio non arrenderti io a ottobre sono stato operato e al momento superato tutti con l’ aiuto di Dio affidiamoci a lui e preghiamo con tutto il cuore e supererai tutto”. “Il Signore ti è vicino e ti aiuterà… Pregheremo per te”. Ci sono mani giunte, immagini sacri, cuori e altre mani tese nella preghiera.

Prima che venisse diramata la nota della Missione, si era manifestata la vicinanza dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice: “Siamo vicini a Biagio Conte in questo momento segnato dalla malattia e preghiamo per una pronta guarigione affinché le sue mani operose possano essere restituite presto alla comunità da lui fondata e fatta crescere con amore e dedizione. La Chiesa e la città di Palermo hanno bisogno del suo quotidiano esempio di carità, accoglienza e amore verso i più piccoli,
gli ultimi, gli indifesi”. Proprio lui, don Corrado, come lo chiamano in parecchi, era andato ad abbracciare il missionario che sostava sotto il colonnato delle Poste, nel bel mezzo di quel digiuno. Ora, la speranza di tutti è nel ritorno a casa e che ci siano anni di abbracci, nel corpo a corpo dell’affetto, dopo la sconfitta del male. (Roberto Puglisi)


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