“Non sono un appassionato delle scale cromatiche, bianchi o gialli sposta poco, nel senso che contano di più i nostri comportamenti e la nostra prudenza. Un atteggiamento sregolato è dannoso con qualunque colore”. Anche Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid della città metropolitana di Palermo, non ama il ‘giochino dei colori e l’ha sempre detto. Il vero nodo è il Covid e la sua circolazione impetuosa in Sicilia.
Pandemia e posti letto
Sono diverse le questioni da affrontare e si può cominciare dalla polemica sulle dimissioni negli ospedali che a qualcuno sembrano affidate a criteri che tengono conto dell’occupazione dei posti letto in relazione alle restrizioni. Stiamo, cioè, svuotando gli ospedali per non imbatterci nei rigori romani? “Assolutamente no – dice il dottore Costa – i criteri che seguiamo sono nazionali, c’è stata sempre un approccio a fisarmonica sui posti disponibili, a seconda del momento della pandemia. Un atteggiamento elastico che ci ha permesso di continuare a erogare le prestazioni non Covid. La riconversione avviene seguendo, appunto. l’andamento della pandemia e per motivi sanitari”.
Il boom di positivi
“Anche sui positivi bisogna chiarire – continua il commissario -. Abbiamo tanti turisti e tanti siciliani che rientrano per le ferie: in questo momento ci sono parecchi contagi d’importazione che vengono fuori perché riusciamo a tracciarli e dunque questo è un elemento di sicurezza. Avere numeri alti testimonia la presenza di un buon sistema di controllo e il dato dell’incidenza sale, ovviamente, perché le persone che attualmente passano per la Sicilia non compongono la popolazione abituale dei residenti. Sui parametri bisognerebbe essere più cauti e comprendere le cose come stanno realmente”.
Ma in Sicilia il Covid corre
Comunque sia, il Sicilia il Covid in corre. La situazione converge sull’allarme rosso, mentre regna la spensieratezza e alle grida manzoniane delle ordinanze non seguono effettivi controlli. Gli ospedali sono nuovamente affollati, come qui viene raccontato. Le percentuali e i millesimi servono a stabilire la famosa scala cromatica, tuttavia non c’è molta differenza, nei fatti, tra un nove e un dieci per cento. “Questo succede – dice il commissario Costa – perché ci sono troppi non vaccinati che, fatalmente, finiscono in corsia o in terapia intensiva. E vorrei essere netto sui medici che non si vaccinano: sono come i preti che non credono in Dio. Per fortuna, a settembre, dopo le vacanze, mi aspetto un’ondata di vaccini. Sono ottimista”. Tocca, per forza, esserlo. Ma non potremmo aiutare la sorte o, almeno, provarci?