"Bilancio e finanziaria in Aula entro il 31" - Live Sicilia

“Bilancio e finanziaria in Aula entro il 31”

di ACCURSIO SABELLA - Il presidente dell'Ars annuncia che entro fine anno i ddl contabili saranno incardinati dall'Aula di Sala d'Ercole. Spending review: "C'è un attacco concentrico contro la Sicilia, a qualcuno non va giù che abbiamo recepito il decreto Monti"

Parla Ardizzone
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PALERMO – Il bilancio e la Finanziaria verranno incardinati entro la fine dell’anno. Giovanni Ardizzone prova ad allontanare timori e dubbi. Ma, pur scegliendo i toni “soft” da atmosfera natalizia, una stoccata al governo la lancia: “Sarebbe più semplice rispettare gli impegni se i documenti governativi arrivassero in Aula nei tempi previsti”.

Insomma, il governo qualche colpa ce l’ha. Ma oggi non è il giorno buono per le polemiche. Semmai, è quello giusto per rivendicare “l’applicazione del Decreto Monti che equipara la Sicilia al resto d’Italia. Anzi…”. Già, perché Ardizzone rilancia. E replica ad alcuni articoli che raccontano di una norma “furba” e di tagli non ancora così decisivi. “Nessuna furbizia. E vorrei ricordare ai tanti critici che sul bilancio del’Ars gravano spese che altrove pesano sul bilancio dello Stato. Sui numeri sono pronto a confrontarmi ovunque, a livello regionale e nazionale.

Ma a proposito di bilancio, intanto c’è da pensare a quello della Regione siciliana. Non ancora incardinato a Sala d’Ercole. “Bilancio e legge di stabilità – rassicura però Ardizzone – saranno incardinati in aula entro il 31 dicembre per mettere in sicurezza i conti della Regione”.

Nel corso della conferenza stampa di fine anno, il presidente dell’Ars ha anche parlato, come detto, di spending review. Sarà tra i 4 e i 4.500 euro, ha spiegato Ardizzone, la quota non tassabile dell’indennità dei parlamentari regionali, mentre il resto degli 11.100 lordi mensili, cifra stabilita dalla legge sulla spending review approvata dall’aula che ha così recepito l’indicazione del decreto Monti, sarà tassabile. “C’è da qualche giorno un attacco concentrico da parte della stampa nazionale, come è avvenuto per esempio al Tg4, perché non è andato giù a qualcuno che il Parlamento siciliano ha applicato il decreto Monti sul contenimento della spesa. La Sicilia deve essere insomma la cenerentola, l’esempio cattivo da aggredire: io a questo ragionamento non ci sto. Sono pronto a confrontarmi in un dibattito pubblico. Non c’è stata nessuna furbizia – ha aggiunto il presidente dell’Ars – sul recepimento del Decreto Monti. Noi costiamo meno di tanti altri consigli regionali. Non abbiamo inserito ad esempio, a differenza di altre regioni, la polizza assicurativa, non abbiamo ampliato gli organici. Questa Sicilia ha le carte in regole per confrontarsi col resto d’Italia”.

Anzi, in alcuni casi sul bilancio del parlamento siciliano, spiega Ardizzone, gravano spese che altrove sono invece a carico dello Stato: “Le pensioni degli ex dipendenti dell’Assemblea vengono pagate dal bilancio dell’Ars. Noi non facciamo le finzioni di altri Regioni, dove a pagare è lo Stato. Noi abbiamo detto che avremmo contenuto le spese. E dal 2012 lo abbiamo fatto. Senza attendere nessuno. Nemmeno il Senato, che ha detto che avrebbe ridotto le spese per il proprio personale, ma ancora non l’ha fatto. Gli stipendi dei dipendenti dell’Ars sono troppo alti? La burocrazia, dal segretario generale agli assistenti parlamentari, è regolata da contratti di diritto pubblico. Credete che io sia stato contento di mandare in pensione un Segretario generale a 57 anni? La politica con questo non c’entra niente: noi dovevamo ridurre il costo dei parlamentari e lo abbiamo fatto applicando il decreto Monti, ci volete dare atto di questo?”.

Quindi Ardizzone ha accennato all’attività legislativa svolta a Sala d’Ercole: “Abbiamo approvato tante leggi. Ma la legge più importante varata dall’Assemblea, è l’approvazione del rendiconto 2011, che era sfuggito a tutti. Voglio attribuire il merito alla classe dirigente burocratica per il lavoro svolto. Vorrei ricordare che pochi mesi fa è stata approvata una manovra finanziaria – l’assestamento di bilancio – senza che il Commissario dello Stato impugnasse nemmeno un articolo”.

Ma a far discutere durante questo primo anno di legislatura sono stati anche i rapporti tra parlamento e governo. “Se io e Crocetta parliamo la stessa lingua? Io so solo che parlo la mia. Ad esempio, ho preteso che i disegni di legge governativi fossero accompagnati da una relazione tecnica. Qualche assessore mi ha detto: ‘era ora’”.

Durante l’anno, nel frattempo, l’Ars ha cambiato fisionomia. Sono sorti nuovi gruppi, altri si sono sciolti. “In Consiglio di presidenza ho accennato un nuovo regolamento per porre dei paletti al numero dei componenti dell’ufficio di Presidenza – ha detto Ardizzone, rispondendo ai cronisti, che gli hanno chiesto se la scomposizione e la composizione dei gruppi parlamentari, rispetto all’esito elettorale, influisca sulla gestione dell’attività dell’Assemblea. “Dal ’96 in poi – ha detto Ardizzone – la composizione dell’Ufficio di presidenza è variata in base alla scomposizione dei gruppi, mentre prima il numero era fisso”.

Quell’assemblea nei prossimi giorni dovrà accelerare per l’approvazione dei documenti contabili. “Avevo promesso che non avremmo più votato leggi nella notte? – ha detto Ardizzone – è vero. Sono certo che approveremo le leggi entro i termini previsti senza creare allarmismi. Certamente, però, è più semplice rispettare gli impegni quando i documenti arrivano in Aula nei tempi previsti. Ma mi rendo conto che anche il governo ha affrontato tante difficoltà”. E’ pur sempre Natale.


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