Bilancio, il Comune rischia grosso| Il grande buco delle partecipate - Live Sicilia

Bilancio, il Comune rischia grosso| Il grande buco delle partecipate

Il bilancio, in ritardo di mesi tanto da essere commissariato dal governo regionale, contiene ancora elementi poco chiari.

rendiconto 2015
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CATANIA – Ancora tante criticità, nonostante il parere positivo alla delibera. Sono numerose le problematiche sui conti del Comune che i revisori dei conti evidenziano nella relazione al Rendiconto 2015 che dovrebbe essere esaminato – e approvato – dall’aula questa settimana. E dal quale dipendono i pagamenti degli stipendi ai dipendenti comunali e a quelli delle partecipate. L’atto, in ritardo di mesi tanto da essere commissariato dal governo regionale, contiene infatti ancora elementi poco chiari, alcuni dei quali già evidenziati dalla corte dei conti nelle recenti note inviate all’amministrazione che hanno costretto l’assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando e il direttore generale, Antonella Liotta, a recarsi a Palermo per dare spiegazioni.

Tra questi, alcune problematiche relative alle aziende partecipate, per cui continuano a mancare le conciliazioni: insomma, il rapporto debiti crediti delle aziende collegate al Comune non risulta, in alcuni casi, lo stesso di quello elaborato dalle stesse società. Due contabilità differenti che continuano a minare la tenuta dei conti del Comune. Lo scrive lo stesso collegio dei revisori: “Tali differenze contabili rischiano di determinare la formazione di debiti fuori bilancio e di potenziali rischi sugli equilibri finanziari dell’ente locale”. Non solo: l’ente, secondo i revisori, non ha provveduto alla pubblicazione sul proprio sito dell’incarico di amministratore della società, non ha provveduto a effettuare per ogni società la comunicazione del costo annuo del personale, le informazioni relative alle partecipazioni altri enti né ha emanato l’atto di indirizzo che indica criteri e le modalità per dar corso al principio di riduzione dei costi del personale. Inoltre, il Comune non ha provveduto ad accantonare nel bilancio di previsione 2015 un fondo per eventuali perdite o saldi finanziari negativi delle società.

Elementi che mantengono a quattro i parametri di deficitarietà dell’ente che rimane quindi a un passo dal dissesto (ne bastano 5 per andare in default). Per questo, il collegio chiede azioni rapide per riportare nei limiti di legge i parametri. Per il resto, il Consuntivo presenta alcune caratteristiche positive, con le entrate aumentate leggermente e le spese, contestualmente diminuite. Resta ridotta ancora la capacità di riscossione delle entrate proprie, 302.069 euro a fronte di 33.425.647 euro di accertamenti, e ancora ampia la mole dei debiti che, al 31 dicembre 2015, ammonta a 393.354.392 euro. Consistenti ancora i residui, quelli attivi al 31 dicembre 2015 sono pari a 899.337.394 euro e quelli passivi, 705.717.343 euro.

Leggi il documento.

 


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