Una coppia di palermitani è stata condannata per la morte della figlia down di tre anni rimasta soffocata mentre beveva il latte. Al padre della piccola, Benedetto Spinnato, è stata inflitta la pena di un anno e quattro mesi; alla madre di un anno e sei mesi. Entrambi erano accusati di abbandono di minore, aggravato dal decesso della bambina. La sentenza, emessa dai giudici della III sezione della corte d’appello di Palermo, conferma il verdetto di primo grado.
La vicenda risale al 2006. Alessia, questo il nome della vittima, morì soffocata dal latte, dopo un’agonia di mezzora, mentre faceva colazione. Una denuncia anonima fece scattare un’indagine. I carabinieri scoprirono che più volte i servizi sociali avevano segnalato l’inadeguatezza delle cure prestate alla bimba da parte della coppia, che era stata anche contatta dal tribunale dei minorenni. Il consulente del pubblico ministero sostenne che la piccola era gravemente denutrita e che, nonostante la morte fosse dipesa da asfissia accidentale, il deperimento di Alessia, insieme ad un’ipotonia da cui era affetta dalla nascita, fosse stato una concausa della morte.
Il decadimento fisico, infatti, secondo la consulenza, avrebbe impedito l’attivazione del meccanismo della tosse che avrebbe potuto fare espellere il liquido e salvare la vita ad Alessia. I giudici di I grado rilevarono che i genitori, fin dalla nascita della figlia, ebbero un vero e proprio rifiuto della bambina disabile che non veniva sottoposta ai controlli medici prescritti. Più volte i servizi sociali si interessarono del caso.