Uno scherzo pericoloso e un vero e proprio episodio di bullismo hanno visto protagonisti e vittime, oggi, i bambini in Sicilia. Due fatti diversi che avrebbero potuto avere conseguenze tragiche accaduti in provincia di Messina e di Agrigento. Nel messinese un bimbo di 5 anni ha rischiato di morire annegato perché un gruppo di amichetti, con i quali seguiva un corso di nuoto, l’hanno spinto sott’acqua. Ora è ricoverato in Rianimazione, a Palermo, in prognosi riservata. Di un’aggressione in piena regola si è reso, invece, protagonista un ragazzino di origine romene di 10 anni che vive a Cattolica Eraclea, nell’agrigentino. Durante una lite con un compagno di gioco, ha tirato fuori un coltellino dalla tasca dei pantaloni e ha ferito il bambino alla coscia. Su entrambi gli episodi sono in corso indagini: in nessuno dei due casi, però, è ipotizzabile una responsabilità dei minori coinvolti. Avendo meno di 14 anni, non sono imputabili. L’incidente di cui è stato vittima Omar, 5 anni, originario di Longi (Messina) è accaduto nella piscina dell’hotel “La Tartaruga”, nella baia di San Gregorio alla periferia di Capo d’Orlando. Il bambino seguiva un corso di nuoto organizzato dall’albergo a cui partecipano una novantina di ragazzini dei comuni dei Nebrodi. Le amministrazioni mettono a disposizione un pulmino per i collegamenti con la piscina, i genitori pagano le lezioni gestite da due istruttori. Secondo un prima ricostruzione dei carabinieri, i bambini si trovavano in acqua quando un’istruttrice si è spostata sul bordo opposto della piscina per aiutare un allievo a scendere dalla scaletta. Approfittando della distrazione di un attimo dell’insegnante altri ragazzini si sono messi a giocare tra loro: Omar è stato spinto sul fondo. Gli amichetti gli hanno tenuto la testa sotto la superficie. Pochi attimi sono stati sufficienti perché l’acqua entrasse nei polmoni del piccolo. Portato alla guardia medica, sembrava essersi ripreso ma poi le sue condizioni sono peggiorate. Quindi la corsa verso l’ospedale di Sant’Agata Militello e poi la decisione di trasferire il paziente, con l’elisoccorso, all’ospedale dei Bambini di Palermo dove è ricoverato in Rianimazione. La prognosi resta riservata anche se i medici sembrano ottimisti sul decorso ospedaliero. Ne avrà per 15 giorni, invece, il ragazzino di 10 anni aggredito dal coetaneo. Portato al ‘San Giovanni di Dio’ di Agrigento è stato medicato. I carabinieri hanno interrogato i genitori del piccolo bullo, una coppia di immigrati romeni da anni residente in Italia, per ricostruire la dinamica dell’aggressione e il contesto in cui è maturata.
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