La denuncia del medico | contro la Triolo Zancla - Live Sicilia

La denuncia del medico | contro la Triolo Zancla

La lettera integrale con cui il medico di Villa Sofia ha puntato il dito contro il servizio di trasporto per l'emergenza neonatale alla casa di cura Triolo Zancla.

Ecco la lettera con cui il medico di Villa Sofia ha puntato il dito contro la casa di cura Triolo Zancla.

“Ritengo opportuno mettere per iscritto quanto del resto già noto a tutte le parti. Oggi alle ore 08,45 è stato richiesto intervento del servizio STEN presso la casa di cura Triolo.

In tale struttura l’ascensore è di dimensioni tali da non consentire l’ingresso della culla da trasporto, per cui è necessario smontare parte del carrello per accedere ai piani superiori, per poi rimontarlo prima di riporre la culla in ambulanza.

Tale procedura richiede notevole tempo e non è del tutto scevra da rischi (utilizzo di attrezzi e rischio di ritardare l’intervento dello STEN e del trasferimento del neonato); del resto anche con il carrello smontato le dimensioni dell’ascensore (oltre che corto anche stretto) impediscono qualsivoglia intervento assistenziale sul neonato, al suo interno.

In seguito alle suindicate difficoltà i medici della Casa di Cura Triolo sono soliti portare i neonati da trasferire, non gravi, al piano terra con la loro culletta (più piccola in quanto priva di attrezzatura di monitoraggio e di ventilatore); in queste situazioni il “trasbordo” da culla a culla avviene in un locale normalmente utilizzato come ufficio accettazione, dopo avere fatto uscire gli utenti.

Oggi, come già successo in altre occasioni, è stato portato nell’ufficio accettazione un neonato in condizioni di estrema gravità che ha necessitato di immediata intubazione in loco (fortunosamente avvenuta con successo nonostante le “condizioni ambientali” assolutamente inadeguate).

Sappiamo che in situazioni di emergenza siamo costretti (per esempio in ambulanza ) ad operare in condizioni di grandissima difficoltà, ma ritengo che non sia ammissibile che ciò avvenga all’interno di strutture sanitarie “convenzionate”.

In altre strutture convenzionate l’accesso della culla da trasporto avviene con difficoltà (corridoi stretti, pavimentazione con basolato ecc.) superabili con una nostra capacità adattativa; risulta però non accettabile una struttura dove le dimensioni dell’ascensore non consentono l’ingresso di una barella.

Si segnala quanto avvenuto ai Responsabili pregandoli di attivarsi presso le strutture di vigilanza e di tutela della salute preposte (Assessorato, ASL ecc.) per mettere in atto tutte le procedure che possano tutelare in primo luogo la salute dei neonati e in secondo luogo la sicurezza degli operatori dello STEN (aspetti medico legali ecc.)”.


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