Bimbo morto dopo il vaccino |Nuova fobia tra i genitori - Live Sicilia

Bimbo morto dopo il vaccino |Nuova fobia tra i genitori

Dall'Asp rassicurano: "Prevengono malattie. E' un dato scientifico".

CATANIA – La campagna fotografica di Anne Geddes che immortala i campioni paralimpici menomati dalla meningite ci ricorda quanto sia necessario vaccinare i propri figli ma la storia del bimbo di Palagonia morto 72 ore dopo la vaccinazione  sta generando – nonostante le smentite da parte dei medici – molti dubbi e sospetti sulla necessità di vaccinare. Livesicilia Catania ha intervistato alcuni genitori per cercare di capire le opinioni della gente chiamata a prendere una scelta. “Io non ho vaccinato i miei due bambini, adesso hanno quasi diciotto anni e sono cresciuti sani come pesci”. Kesrtin è una mamma tedesca, che ama la Sicilia e ha parenti a Catania. Ha fatto crescere i suoi figli a contatto con la natura e immersi in un contesto di consapevolezza naturale e di informazione critica.

“La nostra società ha creato dei mostri – continua Kesrtin –  Le multinazionali farmaceutiche creano le malattie e poi ti vendono il vaccino. È vero che ci sono malattie che esistono da prima delle multinazionali e che sono state sconfitte anche grazie ai vaccini. Ma è anche vero che esistono dei rimedi naturali che sono altrettanto efficaci. La medicina omeopatica per esempio è del tutto sottovalutata e schiacciata da un idea imperante di aziende globali che perseguono un business creato dalla sintesi di rimedi chimici. Per i miei bambini, nonostante le resistenze di mio marito, ho scelto questa via. Abbiamo evitato i vaccini, abbiamo da sempre evitato anche gli antibiotici e siamo riusciti a vivere bene con i rimedi naturali e la medicina omeopatica”.

Kesrtin continua con la sua testimonianza. “In Italia, in Germania un po’ meno, c’è una forma di tabù sugli approcci naturali. Qui, se una donna durante il parto dopo 12 ore è stanca, se è in clinica le fanno il taglio cesareo. Ma vi rendete conto? Questa donna sconterà un recupero dalla gravidanza molto complicato. Avrà difficoltà a produrre latte. Il suo corpo reagirà non come se avesse dato al mondo un figlio ma soffrirà di un trauma post operatorio. Lo stesso vale per gli antibiotici. Vai da un dottore e dopo una breve visita, prescrive un farmaco che inietta nel nostro corpo un microrganismo programmato per attaccare e sopprimere la crescita di un altro microrganismo. Tutto questo lo trovo assurdo. Sono una madre convinta che ci sono altre vie possibili e percorribili. Solo che la cultura di massa si è incantata a bocca aperta davanti la televisione”.

Come Kesrtin la pensano in molti, ormai, allarmati dalle notizie di cronaca ma, soprattutto, dalle informazioni e dagli allarmi propagati dal web. Ma c’è chi tenta di fermare questa tendenza, ricordando come siano state le vaccinazioni a debellare terribili malattie. “Io queste mamme hippy che non vaccinano i figli e diffondono le pandemie”. Senza mezzi termini, Claudia si definisce una madre scientifica perché è un medico. Non usa cautele nei confronti delle madri che non vaccinano i propri figli a causa di un rinnovato sentimento “naturalista” che fa pandan con tutte le mode del vegan e del bio del momento. “I vaccini sono sicuri – continua – servono a prevenire malattie e malformazioni che la nostra breve memoria storica ha già dimenticato ma che attanagliavano fino a qualche decennio fa, migliaia e migliaia di persone”. 

“Riguardo all’allarmismo sui vaccini – spiega invece Loretta, maestra d’asilo che abbiamo intervistato nel pieno delle sue funzioni – io sono del tutto a favore, perché i benefici sono maggiori rispetto agli effetti collaterali e si previene l’esposizione del bambino a rischi maggiori. Anche a scuola, nell’asilo dove lavoro, in questi giorni abbiamo letto della notizia del bimbo di Palagonia che è deceduto in seguito al vaccino. Ci siamo chiesti se fosse davvero giusto vaccinare i propri figli e, di fatto, tutte le mamme concordano all’idea che la vaccinazione sia una conquista della scienza e che vada fatta in modo corretto”. 

“Anch’io ho esitato – parla Giacomo, tecnico informatico. – E’ vero un bambino su un milione viene penalizzato, l’altro milione che si vaccina però viene salvato. Per cui non ho dubbi sull’esigenza di vaccinare. Anch’io ho avuto in famiglia un momento di esitazione sul continuare con le vaccinazioni di mia figlia. Dopo il primo vaccino, infatti, ha avuto una “distermia” ovvero una mancata autoregolazione della temperatura corporea. Praticamente, la bambina ha avuto una febbre persistente per quasi 6 mesi. Questo problema ha fatto si che in seguito mi ponessi un dubbio sulla necessità di fare i vaccini successivi. Però, informandomi bene, sono tornato all’idea che sia meglio vaccinare senza esitare”.

Il punto di vista dell’Asp di Catania: “Riteniamo – dichiara il direttore sanitario, Franco Luca, a LiveSicilia – è che il vaccino antimeningite sia sicuro. Tant’è che personalmente ho vaccinato le mie figlie giusto un paio di mesi fa.  Dall’altra, credo che l’allarmismo sia uno strumento pericoloso per la collettività”. Sotto il versante dei provvedimenti aziendali, Franco Luca fa sapere: “Abbiamo sospeso la somministrazione di quel lotto, in attesa di capire quale sia l’esito delle indagini”. C’è bisogno, dunque, di una nuova campagna di sensibilizzazione? “La nostra convinzione –  spiega – è che vaccinarsi faccia sempre bene, intanto perché aiuta a prevenire le malattie. Le evidenze scientifiche ci dicono che sia così. È chiaro, poi,  che l’evento avverso possa essere sempre dietro l’angolo”.

(Con la collaborazione di Fernando Massimo Adonia)


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