Blitz dei carabinieri nei cantieri |Denunce e sanzioni per 247 mila euro - Live Sicilia

Blitz dei carabinieri nei cantieri |Denunce e sanzioni per 247 mila euro

Sono in totale 11 i cantieri setacciati dai militari che hanno sospeso l'attività a tre ditte che dovranno regolarizzare i dipendenti in nero prima di poter riaprire.

sicurezza sul lavoro
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CATANIA – Dieci denunce in stato di libertà, attività sospesa per tre ditte, 16 lavoratori in nero, sanzioni amministrative per euro 81 mila euro e  contravvenzioni per 247.264 euro. Questo il risultato dei controlli a tutela dei lavoratori effettuati dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania, nell’ambito di servizi finalizzati a prevenire gli infortuni sul lavoro e le “morti bianche” nonché a reprimere le violazioni in materia di sicurezza e contrastare il fenomeno del lavoro nero nel settore edile, che, d’intesa con il dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro di Catania, Fausto Piazza, negli ultimi giorni ha sottoposto a controllo 11 cantieri edili.

Per 3 ditte è stata disposta la sospensione delle attività imprenditoriali, dal momento che i militari hanno riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente, come previsto dalle recenti normative. A essere denunciati in stato di libertà sono stati titolari dei cantieri in cui sono state riscontrate le violazioni, in particolare per quanto riguarda il lavoro nero. Non è stato semplice, per i militari, effettuare i controlli: sembra infatti che non pochi datori di lavoro impongano ai lavoratori irregolari di “nascondersi” all’interno dei cantieri e vigilare sull’eventuale arrivo degli organi di vigilanza e, in quel caso, fuggire. I militari hanno rilevato un approccio “distratto” o superficiale a queste tematiche, anche per esigenze di risparmio, scovando imprenditori che, senza alcun requisito, come ad esempio l’iscrizione alla Camera di commercio, recluterebbero persone in difficoltà economica.

Un problema non solo sociale ma anche economico, dovuto non solo alle tasse e ai contributi non versati, ma anche alla disparità generata sul mercato. Oltre che un problema di sicurezza per i lavoratori, prima voce di risparmio per le aziende, in particolare nel settore edile. Inoltre il mantenere lo stipendio del lavoratore basso o peggio il farsi restituire una parte dello stesso, con la minaccia del licenziamento, costituisce un’attività estorsiva che in altre aree dell’isola hanno già portato in carcere alcuni imprenditori che la praticavano, arrestati dai carabinieri per la Tutela del Lavoro della Sicilia.

Per quanto concerne le sospensioni imprenditoriali, ora i datori di lavoro per ottenere la riapertura delle attività dovranno regolarizzare i dipendenti, versare parte delle sanzioni e dovranno versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti.

A conclusione delle attività odierne sono state contestate:

– sanzioni amministrative per complessivi euro 81.000,00;

– n. 36 contravvenzioni per un totale di euro 247.264,00 di ammende;

– un recupero contributivo agli Enti previdenziali ed assistenziali di euro 15.200,00.

L’attività dei militari continuerà anche nei prossimi giorni

 


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