Bollette luce e gas, fine del mercato tutelato: cosa succede

Bollette luce e gas, fine del mercato tutelato: cosa succede per le famiglie

Sono circa 15 milioni le utenze che dovranno compiere una scelta

ROMA – Fine del mercato tutelato per luce e gas. Le tariffe fissate dallo Stato decadono col nuovo anno e il governo ha deciso di non concedere proroghe. Sono circa 15 milioni le utenze (9 milioni per le forniture di luce e 6 per quelle del gas) che dovranno compiere una scelta.

Differenze tra il mercato tutelato e libero

Nel mercato tutelato le tariffe sono fissate dall’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e sono uguali per tutti i clienti. Nel mercato libero, invece, chi fornisce energia decide i prezzi, a volte offrendo sconti e vantaggi per attirare il maggior numero di clienti. Oppure tariffe bloccate per diversi mesi. Nel mercato tutelato, il consumatore tuttavia è meno esposto ai rischi di rincari legati alla volubilità dei prezzi delle materie energetiche. 

Bollette luce e gas, le date

Circa 9,5 milioni di famiglie e partite Iva dovranno sottoscrivere un nuovo contratto: entro il 10 gennaio per il gas e il primo aprile per l’elettricità. I clienti interessati dal passaggio hanno già ricevuto dai rispettivi venditori una lettera in cui sono illustrate le possibili offerte e alcuni chiarimenti sulle scadenze.

Una lettera diversa a seconda del tipo di cliente: vulnerabile o non vulnerabile. Alla prima categoria appartengono tutte quei cittadini che, alternativamente, si trovano in condizioni economiche svantaggiate (come i percettori di bonus), sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104/92, hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi o hanno un’età superiore ai 75 anni.

I clienti vulnerabili

Se si rientra nella categoria dei clienti vulnerabili si verrà trasferiti in maniera automatica nel Servizio di Tutela della Vulnerabilità – che è caratterizzato da condizioni contrattuali ed economiche definite dall’Autorità – fermo restando la possibilità di scegliere un contratto nel mercato libero con il proprio venditore o con un altro operatore. Le condizioni dell’Autorità consistono in un prezzo variabile su base mensile, determinato dalla media dei valori consuntivi al prezzo sul mercato all’ingrosso italiano. A esso si sommano le tariffe definite dall’Autorità per il trasporto del gas, la commercializzazione e gli oneri generali di sistema, oltre alle imposte previste dalla legge.

I clienti non vulnerabili

I clienti non vulnerabili dovranno decidere se conservare l’attuale operatore – ma con diverso contratto – oppure rivolgersi ad altri venditori. E gli indecisi? Secondo quanto stabilito da Arera, ci sarà un regime transitorio chiamato Stg, Sistema a tutele graduali, con aste territoriali in cui i fornitori si aggiudicheranno “pacchetti” di clienti. Il passaggio ai nuovi fornitori sarà automatico. Questo regime non potrà durare più di tre anni. I prezzi delle bollette potranno però non essere uguali a quelli attuali anche se, al termine dell’asta, il cliente rimarrà con la stessa società fornitrice di energia.

Col mercato libero si paga di più?

Secondo un approfondimento di SkyTg24, il 95% degli italiani passati nel 2023 al mercato libero al momento pagano di più, contro il solo 5% che, invece, spende meno. Fino a poco tempo fa, i dati dicevano tutt’altro: tra 2021 e 2022 il mercato libero è stato spesso molto più conveniente di quello tutelato, con un risparmio anche del 30% negli ultimi dodici mesi.


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