Paolo Borsellino, le lacrime di Manfredi

Borsellino, il dolore di Manfredi

La Via Crucis di una famiglia
La strage di via D'Amelio
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Raccontano che, oggi, Manfredi Borsellino, figlio di Agnese e Paolo, fratello di Fiammetta e Lucia, si sia commosso in via D’Amelio, a pochi giorni dall’anniversario della strage. Non c’è motivo di dubitare della cronaca, anche se noi non c’eravamo. Ed è vero che, altre volte, è capitato di vederlo provato, nell’amara consuetudine delle separazioni violente.

La perdita di un padre è sempre un taglio brutale con la vita che c’era prima, specialmente per dei figli giovani. Se poi il lutto privato è legato a una tragedia nazionale, ogni reazione, fatalmente, diventa un’eco che si diffonde all’infinito. Ed è normale che sia così.

Il dottore Manfredi Borsellino, visitando il murale dedicato realizzato da Andrea Buglisi, ha detto, con la consueta chiarezza, parole nette sulla morte del dottore Paolo Borsellino e dei coraggiosi che lo scortavano.

“Mio padre lasciato solo”

Ha detto:Mio padre voleva vincere questa guerra, ma gli è stato impedito. E’ stato lasciato solo da troppe persone vicine a lui, anche dal suo mondo lavorativo. Ancora siamo alla ricerca di questo amico che l’ha tradito”.

“E’ stato lasciato solo non solo dalle istituzioni, ma anche da quel mondo professionale, lavorativo, giudiziario che lo circondava e che avrebbe dovuto proteggerlo, salvaguardarlo come uno dei suoi figli prediletti”.

Una denuncia circostanziata che serve alla memoria, a non disperdere il clima di quegli anni. Oggi è facile essere amici postumi del dottore Giovanni Falcone e del dottore Paolo Borsellino. Ma, ieri, in un periodo terribile, due magistrati valorosi furono anche lasciati soli. E ci riferiamo appena alla parte non ‘penalmente rilevante’, eppure non secondaria, della vicenda.

La Via Crucis di una famiglia

Poi c’è l’altra storia: quella che non sempre si ricorda, quella della Signora Agnese, di Fiammetta, Lucia e Manfredi. La Via Crucis di una famiglia, di una moglie che perse il marito, di figli che non videro più il padre, di un padre che, almeno su questa terra, non vide crescere i suoi figli.

La vita di queste carissime persone sarebbe stata diversa, senza l’orrore di via D’Amelio. Come sarebbe stata differente per tutte le vittime di mafia. La verità è un percorso faticoso, insicuro. Il dolore, invece è una certezza. Una condanna che non passa per chi gli sopravvive.

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