Bosio, il medico che non faceva | favori ai signori della mafia - Live Sicilia

Bosio, il medico che non faceva | favori ai signori della mafia

Non era avvicinabile. I mafiosi li teneva a distanza. Niente favori. E Cosa nostra decise di togliere di mezzo Sebastiano Bosio, il primario della Chirurgia vascolare dell’ospedale Civico di Palermo assassinato il 6 novembre 1981. Trent’anni fa i boss ritennero che la misura era colma. “Bosio è stato ucciso perché non era un medico a disposizione di Cosa nostra – ha raccontato in aula il pentito Francesco Onorato -. Era risaputo nella famiglia mafiosa di Partanna Mondello che questo omicidio era voluto da Saro Riccobono, che comandava in quel periodo nella zona. A me lo disse Salvatore Micalizzi (il vice del capomafia di Partanna ndr), al bar Singapore. A ucciderlo fu Nino Madonia”.

Madonia, soprannominato u dutturi, è l’unico imputato del processo. Le indagini sul caso Bosio erano state archiviate due volte. E’ stata la tenacia del pubblico ministero Lia Sava a fare riaprire il caso sulla base anche delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Nel 1996 Onorato disse di conoscere i mandanti ma non gli esecutori dell’omicidio. Nel 2006 però fece il nome di Nino Madonia. “Quando uno parla è come un sacco che si svuota ma non si svuota subito”, ha risposto all’avvocato Marco Clementi che gli contestava l’intempestività delle sue dichiarazioni.

Un altro collaboratore, Francesco Di Carlo, ha ricostruito davanti ai giudici della Corte d’assise l’episodio che avrebbe convinto la mafia ad accelerare il piano di morte: “So che il professore Bosio si era accanito a operare un certo Pietro o Pino Fascella. Uscì una voce in Cosa nostra che il medico aveva curato questo Fascella, un mafioso della famiglia di Santa Maria di Gesù, ferito in un conflitto a fuoco dai poliziotti a Villagrazia. Venne colpito a un piede e gli fu amputato. Secondo i mafiosi non c’era bisogno di amputarglielo, il dottore lo avrebbe fatto perché era contro Cosa nostra e quindi doveva essere eliminato”.

Lo stesso Di Carlo ha ribadito che Bosio fu eliminato perché fu l’unico tra tanti medici a restare inavvicinabile. Era il più bravo ma i mafiosi stavano alla larga da lui. Di Carlo ha chiamato in causa anche il capo dei capi. Non ha avuto esitazione nel dire che “l’omicidio fu deciso da Totò Riina” perché a Palermo in quegli anni vigeva la “dittatura” del padrino corleonese: “La commissione non esisteva più. Tutte le decisioni dovevano passare da lui. Salvatore Micalizzi, sottocapo del mandamento di Partanna Mondello, mi disse che a uccidere Bosio erano stati Riina e Nino Madonia. Saro Riccobono, capo a Partanna, subì questa decisione”.


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