CATANIA – Coltivatori di pistacchio di Bronte a rischio di esproprio, a causa di un progetto del 1993. Il comune etneo ha approvato con una delibera del Consiglio il collegamento della strada statale 284 con viale Kennedy, per fare arrivare i mezzi pesanti nella zona artigianale del paese senza passare attraverso le vie più trafficate.
Sulla questione ha presentato un’interrogazione in parlamento Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde, che è stata discussa ieri in un incontro tra gli esponenti di Europa Verde Mauro Mangano e Maria Palazzolo, i cittadini di Bronte e alcuni coltivatori di pistacchio a rischio esproprio.
Il progetto
Come si legge in un comunicato di Europa Verde, la realizzazione di quest’opera all’interno del perimetro del Parco Regionale dell’Etna, oltre a compromettere la biodiversità comporterebbe la distruzione di diverse coltivazioni di pistacchio e la copertura di colate laviche.
Si tratta di un progetto nato alla fine degli anni 80 che non poteva dunque tenere conto dei vincoli ambientali intevenuti successivamente. Inoltre, i cittadini e gli esponenti di Europa Verde hanno sottolineato che l’arteria, pur partendo da un bisogno reale dei cittadini di Bronte, non vi risponde in modo razionale. L’opera infatti prevede un percorso di difficile realizzazione, l’attraversamento sotterraneo dei binari della ferrovia Circumetnea, lo sbancamento di molti terrapieni coltivati ad uliveti e pistacchieti, e danni a coltivazioni e fondi privati.
L’incontro
Nel corso dell’incontro è stata illustrata l’interrogazione Parlamentare presentata al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin da parte di Angelo Bonelli, sulla compatibilità ambientale del progetto e i rischi che questo può causare anche dal punto di vista idro-geologico. Alcuni cittadini interessati agli espropri hanno mostrato come il comune intenda pagare i terreni dedicati a pistacchieti ad appena 2 euro al metro quadro, dimostrando ulteriormente l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei proprietari e delle loro colture.
“Dare risposte alla crisi climatica”
“Gli eventi metereologici estremi, come l’ondata di calore che sta attraversando in questi giorni la cittá di Catania e tutta la Provincia, sono sempre piú frequenti e ci spingono a dare risposte concrete, e non piú rimandabili, alla grave crisi climatica in corso. Tutela del territorio, sostegno all’agricoltura, piani di mitigazione e adattamento climatico, dovrebbero essere priorità per il Governo Nazionale e per le amministrazioni locali, per scongiurare una crisi socio-economica di vasta portata – spiega Maria Palazzolo, co-portavoce di Europa Verde per la provincia di Catania – il Comune di Bronte, invece, ritiene di poter adottare provvedimenti di senso contrario, preferendo, ancora una volta, la logica del cemento, e di tutto quello che ci sta dietro, alla tutela e alla valorizzazione del territorio, riesumando, di fatto, un progetto vecchio di trent’anni che non tiene conto dei recenti obiettivi di prevenzione del rischio idrogeologico e di tutela degli habitat naturali. Cosa ancora piú grave, la realizzazione del passante stradale che prevede l’esprorio di diverse coltivazioni di Pistacchio di Bronte DOP. Questo è inaccettabile”.
“Un progetto obsoleto”
“L’amministrazione comunale di Bronte – spiega Mauro Mangano, co-portavoce regionale Europa Verde Sicilia – si è intestardita a portare avanti un progetto ormai obsoleto, che non risolverà il problema reale dei cittadini di Bronte, cioè il transito dei mezzi pesanti dentro l’abitato, perchè sarà inutilizzabile, a causa delle pendenze e della sostanziale irrealizzabilità dell’opera, ma nel contempo altererà l’assetto naturalistico ed idrogeologico di una splendida zona all’interno del Parco dell’Etna e sperpererà dei soldi che potrebbero essere usati per soluzioni migliori. Abbiamo sollecitato l’interrogazione dell’on. Bonelli per porre i riflettori su questa vicenda, sperando che dal dialogo con tutte le istituzioni si trovino alternative utili ai cittadini e rispettose dell’ambiente”.