Brugman ci mette il fosforo: | "Ho capito cosa vuole Iachini" - Live Sicilia

Brugman ci mette il fosforo: | “Ho capito cosa vuole Iachini”

di Benedetto Giardina - Il centrocampista si presenta: "Ringrazio il club rosanero e il Pescara per questa opportunità. Posso giocare in tutti i ruoli della mediana, anche se mi piace stare al centro". Ha scelto la maglia numero 16.

il ritiro del palermo a bad
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BAD KLEINKIRCHHEIM (AUSTRIA) – Ciak, si gira: il Palermo prepara il nuovo film e cambia regista. Dalle inquadrature d’esperienza di Enzo Maresca a quelle più fresche e giovani di Gaston Brugman, presentato quest’oggi con la maglia numero sedici. Un rinforzo per il centrocampo del Palermo, il secondo dopo il libico Benali e in attesa dello svedese Hiljemark, che arriverà questa sera in Carinzia. Un ingresso in punta di piedi, consapevole di doversi giocare il posto con una folta concorrenza: “Sono pronto a prendere questa responsabilità, ringrazio Palermo e Pescara per questa opportunità. Sarà il campo a dire come andrò”.

Non è più il Palermo dello scorso anno e Brugman lo sa bene. La speranza, però, è quella di mantenere un gioco brillante come nella passata stagione: “Ho seguito il Palermo lo scorso anno, una squadra con un attacco molto forte con Vazquez e Dybala”. Proprio con l’argentino da poco trasferitosi alla Juventus, Brugman ha avuto modo di parlare riguardo ai rosa: “Ho parlato con Dybala quando abbiamo giocato contro, però non ricordo esattamente cosa mi ha detto”. Il colloquio più importante, sebbene non sia stato di molte parole, è stato un altro: “Con Iachini non abbiamo parlato tanto – ha ammesso Brugman – ma ho capito subito cosa vuole vedere da me”.

Ad un anno dall’addio di Abel Hernandez, la bandiera uruguaiana può tornare a sventolare a Palermo. Una bandiera che non ha avuto molta fortuna finora, dato che persino un campione come Cavani ha vissuto degli alti e bassi in maglia rosanero. Una tendenza che Brugman spera di invertire con le sue giocate: “Dipenderà da quello che farò in campo. Anche se dovessero fischiarmi, non mi abbatterò. L’importante è questo”. Tornando a Cavani, non è col Matador che il neo rosanero ha avuto possibilità di ottenere informazioni sulla città e sull’ambiente: “Non ho contatti con lui”, glissa l’ex Pescara, che promette ai tifosi impegno e sacrificio: “Posso giocare in tutti i ruoli della mediana, mi piace stare al centro”.

Un tour italiano in continua evoluzione, per il ventiduenne uruguaiano. Una storia iniziata sette anni fa, quando con la famiglia si trasferì ad Empoli: “Nella mia vita ho avuto tanti cambiamenti, sempre veloci. A tredici anni sono andato a vivere in un’altra città a 15 anni sono venuto in Italia con tutta la famiglia, a Empoli. Non ho voluto rinnovare con loro, sono andato in scadenza, ma devo ringraziarli. Sono andato a Pescara, ma era il mio primo anno in Serie A e non ho giocato”. Un’esperienza che ha lasciato anche un pizzico di amaro in bocca: “Forse meritavo qualche partita in più, il presidente me lo diceva pure…”.


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