“I manager sono di qualità, hanno lavorato bene. Ma non hanno raggiunto gli obiettivi fissati dalla legge”. Quindi, per almeno tre di loro, si avvicina il “licenziamento”. Il presidente Raffaele Lombardo torna, a margine del vertice di maggioranza a Palazzo d’Orleans, sulla verifica dei risultati ottenuti dai quattro dirigenti della Asp siciliane che hanno sforato i budget delle aziende sanitarie, oggetto, ieri, di un “approfondimento” insieme all’assessore Massimo Russo.
I quattro dirigenti sono Salvatore Giuffrida (Asp di Messina), Giuseppe Calaciura (Asp di Catania), Salvatore Oliveri (Asp di Agrigento) e Franco Maniscalco (Asp di Siracusa). “La situazione più critica – ha spiegato Lombardo – è quella dell’azienda di Messina”, dove il deficit è di 26 milioni (18 in più di quello richiesto dall’esecutivo al dirigente). Pesante anche la situazione di Catania, dove lo sforamento è di oltre 16 milioni superiori a quello concordato. “Ma in questo caso – ha precisato Lombardo – pesa molto un decreto ingiuntivo del Comune nei confronti dell’Asp da tredici milioni di euro”. Ad Agrigento, invece, il “buco” rispetto agli obiettivi fissati dall’assessorato è di quattro milioni. Meno grave la situazione di Siracusa dove lo sformaento è inferiore al milione di euro.
Ma gli obiettivi, in queste Asp, non sono stati raggiunti. Così, nella prossima settimana potrebbero scattare i provvedimenti nei confronti dei manager: in soldoni, licenziamento quasi certo per tre dei quattro: Giuffrida, Calaciura e Oliveri. “Sebbene i manager abbiano ampiamente motivato e spiegato i motivi del mancato raggiungimento dell’obiettivo – ha detto Lombardo – non potremo che comminare le sanzioni previste dalla legge. Certo, dobbiamo precisare che oggi la sanità siciliana funziona meglio. I manager sono partiti da deficit pesantissimi. Nessuno mette in discussione la loro abnegazione, ma i conti vanno fatti quadrare. Adesso – ha concluso Lombardo – valuteremo la questione insieme a Russo e i suoi dirigenti perché durante il vertice di ieri è stato tutto verbalizzato, dopo di che si arriverà a una conclusione”. Che sarà, quasi certamente, quella del commissariamento delle aziende interessate.