Le telecamere della guardia di finanza hanno ripreso, il 30 giugno 2009, un passaggio di buste. Siamo nel cantiere di via Antigone e si vede Giuseppe Provenzano – presunto cassiere della famiglia di San Lorenzo arresto nel novembre scorso – consegnare alcune buste a Giuseppe Liga. L’intercettazione del giorno, l’1 luglio, rivela, secondo gli inquirenti, che il contenuto fosse una grossa somma di denaro e che questo sia stato dato da Liga a una terza persona che non viene citata nel dialogo intercettato.
Provenzano dice a Liga di aver commesso un errore. “Ieri… forse ho sbagliato, ti ho dato cento euro in più?… Li hai contati?…Minchia mi sono spariti cento…”. L’architetto, invece, parla di un incontro avvenuto sempre il giorno prima. “Minchia si è incazzat… ‘minchia dopo due anni… minchia solo tremila euro’ gli ho detto…”. Ma mentre parla, Provenzano si sovrappone: “Come dopo due anni?!”. “’Sono stati investiti da un’altra parte’ gli ho detto – racconta Liga – ‘poi quando ti porto il resto dei conti…poi te lo dico’”. “Ma vedi che là già abbiamo speso quasi trentamila euro!” risponde Provenzano. “E perciò ti dico…glielo ho detto!” ribatte l’architetto. “Già, ci ho messo pure soldi io!” continua Provenzano. “Glielo ho detto a bocca…gli ho detto…” chiude Liga.
Secondo gli inquirenti, i soldi dati da Liga alla terza persona sarebbero relativi a un investimento che questi avrebbe fatto in attività gestite dagli indagati. Il soggetto, infatti, si lamenta di aver ricevuto solo tremila euro in due anni. Ma l’investimento sarebbe maggiore, trentamila euro secondo Liga, e gli inquirenti sostengono che possano essere stati investiti in una friggitoria, “Vizi e sfizi”, in via Tommaso Natale, intestata ad Anna Maria Ciaramitaro. Si tratta della moglie di Salvatore “Totò” Randazzo, anche noto come “Razzatinta”, finito in manette lo scorso dicembre nell’operazione “Eos 2” per associazione mafiosa. A. C.