Caccia, anticipo in 16 regioni | Polemica tra pro e contro - Live Sicilia

Caccia, anticipo in 16 regioni | Polemica tra pro e contro

Preapertura afissata per l'1 settembre. Wwf e Lipu da un lato, Arcicaccia dall'altro.

 

ROMA – La preapertura della caccia, il primo settembre in 16 regioni, dimostra che ”la gestione venatoria in Italia continua ad essere in balia dell’estremismo venatorio e delle armi e di amministratori compiacenti a cui non importa della sopravvivenza delle loro stesse prede oltre che delle norme comunitarie che le tutelano”. Lo afferma Dante Caserta, presidente del Wwf Italia. L’anticipo della stagione venatoria, che in base alle legge inizia ufficialmente la terza domenica di settembre, interesserà 14 specie tra cui la tortora, che ”a livello europeo è in stato di conservazione sfavorevole”, spiega il Wwf. ”Considerando che i cacciatori sono circa 750.000, in Italia sarebbe possibile teoricamente abbattere legalmente 15 milioni di tortore, che è la stima di tutta la popolazione europea”. L’associazione ambientalista rende noto di aver scritto una nota ai ministeri competenti e alla Direzione Generale dell’Ispra in cui richiama gli obblighi dello Stato Italiano per la corretta applicazione della Direttiva Comunitaria 147 del 2009, cosiddetta ”Uccelli”. L’Ispra, afferma il Wwf, ”ha concesso parere favorevole su questa specie nonostante dichiari di non sapere quanti individui vengono uccisi ogni anno e manchi un piano di gestione nazionale sulla tortora”.

Sulla vicenda si inserisce anche la Lipu: ”Le preaperture della caccia sono ormai una regola e non più un’eccezione. Basta un po’ di pressione da parte dei cacciatori e le Regioni cedono, senza considerare la delicatezza del momento biologico vissuto in questa fase dagli uccelli, molti dei quali ancora in stato di dipendenza dai genitori”. Lo afferma il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria. ”Dopo la denuncia e la condanna sulle deroghe, evidentemente è giunto il tempo che l’Italia riceva una lezione anche sulla gestione generale dei tempi e delle specie cacciabili”, dice Mamone Capria. Tra le 14 specie che saranno cacciabili a partire da domenica prossima, la Lipu pone l’accento sull’anatra marzaiola, che arriva in Italia tra marzo e aprile e, dopo aver nidificato, ritorna in Africa tra settembre e novembre. ”Dal primo settembre però – sottolinea l’associazione animalista – con le preaperture della stagione venatoria incapperà nelle doppiette dei cacciatori. E il viaggio verso l’Africa finirà dopo pochi chilometri”.

Di parere opposto Arcicaccia, secondo cui la preapertura della stagione venatoria consente ”a quella parte di Associazioni ambiental-animaliste ‘poco europee’ e in crisi di identità e di ruolo, di sproloquiare parole anticaccia con la speranza di sopravvivere a se stesse”. “Di nuovo, come nei secoli, tornano al catastrofismo militante'”, afferma il presidente dell’Arcicaccia Osvaldo Veneziano, secondo cui dalla prossima domenica ”il ‘meraviglioso rito’ della caccia tornerà a realizzarsi nelle forme e nei tempi indicati dalla legge italiana, una delle più corrispondenti d’Europa alle indicazioni del mondo scientifico nonché rispettosa delle esigenze di tutela di colture agricole, risorse del nostro paesaggio rurale”, dice Veneziano, sottolineando che la preapertura ”è distribuita a macchia di leopardo” e non riguarderà la maggior parte dei cacciatori italiani. ”Speriamo che la cultura ambientalista in un prossimo futuro – conclude Veneziano – trovi migliori interpreti di quanti animalisti sono a caccia, da anni, di risorse pubbliche per sterili referendum e altre ‘pagliacciate’ abolizioniste”.

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