Calci e pugni al prof |Aveva rimproverato la figlia - Live Sicilia

Calci e pugni al prof |Aveva rimproverato la figlia

La giovane avrebbe parlato al telefono durante l'ora di Educazione Fisica. A seguito dei ripetuti rimproveri la studentessa ha avvertito il padre che si è precipitato a scuola ed ha aggredito l'insegnante. Indagano i carabinieri. (Nella foto di REI TV il professore aggredito, GUARDA L'INTERVISTA)

AD ACI CATENA
di
2 min di lettura

ACICATENA – Grave episodio di violenza questa mattina ad Acicatena. Un insegnante della scuola media Francesco Guglielmino è stato picchiato da un genitore che dopo aver superato i controlli all’ingresso, ha raggiunto la sala professori scagliando calci e pugni al docente, procurandogli profonde lesioni al viso. Il motivo che avrebbe scatenato la furia del genitore un rimprovero dell’insegnante nei confronti della figlia. L’alunna durante la lezione di Educazione Fisica stava parlando al telefono con il fidanzato e l”insegnante l’avrebbe ripresa più volte nel tentativo di farle riporre l’apparecchio telefonico e richiamare la sua attenzione.

La ragazza di 15 anni avrebbe avvisato il padre che alla quinta ora ha raggiunto l’istituto ed ha aggredito l’insegnate colpendolo più volte. Il professore è finito in ospedale per essere medicato. Da parte sua, la ragazza si sarebbe difesa accusando il docente di averla “molestata”. Ipotesi totalmente smentite dalla vittima che ribadisce di aver rimproverato la studentessa che stava parlando al telefono durante la lezione.

I carabinieri di Acireale che stanno indagando sull’aggressione stanno aspettando gli accertamenti medici per poter disporre la denuncia e le ipotesi di reato da contestare al genitore, già in passato denunciato per reati contro il patrimonio e la persona.

IL RACCONTO DEL PROF. Durante l’ultima ora – racconta l’insegnate  al Tg di Rei Tv – ero in palestra e la ragazzina usava il cellulare da  tempo con l’auricolare. Mi sono avvicinato e l’ho invitata a smettere di  usare il telefonino, spiegandole che lo vieta il regolamento d’istituto.  Dopo qualche minuto – ricostruisce il prof che insegna da 39 anni – la  ragazza si avvicina e mi dice: ‘le vuole parlare il mio ragazzo’. Io ho  preso il cellulare e lui mi ha minacciato. Ho chiuso la telefonata e ho  restituito l’apparato alla ragazza e sono andato in vicepresidenza a  fare presente l’accaduto, lamentandomi per l’atteggiamento della  ragazzina perché è un cattivo esempio per la scuola. Anche gli altri  studenti sono stati testimoni di quello che è avvenuto”. A quel punto la  ragazzina è stata convocata dal vice preside. “Quando lascio la stanza –  continua il racconto dell’insegnante – trovo il padre della ragazza che  mi ha preso a pugni e calci, sbattendomi a terra. Sono riuscito a  scappare e mi sono barricato in presidenza. Lui mi ha inseguito. Abbiamo  chiamato i carabinieri. E’ davvero increscioso – osserva il prof – che  avvengano queste cose. I genitori non capiscano che la scuola è  un’istituzione educativa, noi i ragazzi li dobbiamo educare non si può  difendere il figlio aggredendo un professore. Io – conclude – sono  rammaricato perché vuol dire che non abbiamo raggiunto gli obiettivi  educativi per questi ragazzi che devono capire che non possono fare  tutto quello, ma che si sono regole che devono essere rispettate”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI