Calcio, bufera "Contrattopoli" | Ecco cosa rischiano i club coinvolti - Live Sicilia

Calcio, bufera “Contrattopoli” | Ecco cosa rischiano i club coinvolti

La sede della Figc

L'inchiesta è ancora agli inizi, ma si rischia il "doping amministrativo", severamente sanzionato. Perinetti e Micciché: "Il Palermo è tranquillo".

nuovo scandalo
di
1 min di lettura

PALERMO – Contrattopoli. Il nuovo scandalo del calcio italiano fa prevedere mesi caldi, intensi. L’inchiesta sui club, i procuratori e i giocatori potrebbe avere grosse conseguenze anche dal punto di vista sportivo. La Guardia di Finanza, indagando sulle società di calcio, ha rilevato infatti una situazione di “squilibrio gestionale sul piano economico-finanziario”. Tra le società, a cui la Guardia di Finanza, ha richiesto alcuni documenti relativi a vecchi trasferimenti, c’è anche il Palermo. In tutto sono quarantuno i club “setacciati” dalla fiamme gialle.

Da fonti interne all’inchiesta emerge che al momento nessun calciatore è iscritto all’elenco degli indagati. Mentre diversa la posizione dei 12 agenti coinvolti, già sotto la lente degli inquirenti. Cosa rischiano i club coinvolti? Secondo fonti qualificate non è affatto escluso che possano aver fatto ricorso ad “operazioni finanziarie illecite”. In questo caso, potrebbe configurarsi il reato di “doping amministrativo” e scattare anche l’articolo 1 del codice di giustizia sportiva che prevede squalifiche dei tesserati e ammende o, nei casi più gravi, penalizzazioni in classifica per i club.

La procura della Figc presto aprirà un’inchiesta e passerà le carte alla Covisoc, il comitato di controllo sui bilanci delle società. Il superprocuratore Stefano Palazzi prenderà contatto con la Procura della Repubblica di Napoli. Tramite LiveSicilia, il Palermo Calcio si dice tranquillo: “Ci hanno richiesto dei documenti e noi li abbiamo dati – dichiara Giorgio Perinetti – e poi non c’è solo il Palermo. Si tratta di vecchi trasferimenti quando non c’ero io. Comunque la posizione del Palermo è assolutamente tranquilla, non ci sono problemi”. Lo segue anche Guglielmo Miccichè: “Ci siamo messi anche noi a disposizione della Guardia di Finanza che ha richiesto documenti, non si è trattata di una perquisizione. Il Palermo, come sempre, non teme niente, siamo assolutamente tranquilli”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI