CATANIA – Arrivano gli effetti occupazionali dopo l’inchiesta “I treni del gol”. Una serie di licenziamenti a Torre del Grifo Village, il centro sportivo di Mascalucia afferente al club rossoazzurro, potrebbero scattare nelle prossime settimane. Ma la questione, secondo i sindacati, verrebbe da più lontano. La causa è da rintracciare nella “retrocessione del Calcio Catania dalla Serie A alla B” avvenuta nella stagione calcistica 2013/2014. Il “declassamento” avrebbe causato “un sensibile calo di volume d’affari della società”.
I nodi al pettine arrivano il 30 giugno con l’approvazione del bilancio provvisorio che ha chiuso in negativo. Su un totale di 15 dipendenti tra amministrativi, addetti alla contabilità, magazzinieri, commesse, giardinieri, manutentori ne potrebbero saltare addirittura 10. La notizia dell’avvio di procedura di mobilità è arrivata ai sindacati direttamente dal club ancora di proprietà di Nino Pulvirenti e non riguarderebbe solo lavoratori del centro sportivo “Torre del Grifo”. Oltre all’effetto occupazionale la società rossoazzurra rischierebbe una batosta anche sul versante merchandising. I sindacati annunciano la chiusura dei punti vendita “Catania Point” di Catania e Mascalucia, che non risulterebbero più redditizi. Che la crisi fosse già in atto era visibile nei giorni scorsi, quando il negozio di via Etnea aveva già messo in saldo (del 70 -80%) i materiali e i gadget.
“Ancora una volta sono i lavoratori che pagano per primi il prezzo di una mancata capacità imprenditoriale, e in questo caso, anche di una scarsa lungimiranza”. Afferma in una nota Davide Foti, segretario della Slc Cgil. “Tenteremo – aggiunge – di salvare il salvabile, affinché il declino di una società, oggi resa ancora più fragile dalle vicende giudiziarie che vanno ben oltre la retrocessione, non venga pagato dai lavoratori” .