Ci sino a Palermo interi Quartieri e non solo, dove la donna " la femmina" cresce nel mito del "maschio" detto " u masculu" troppo Toco, cioè il migliore " u megghiu i tutti". Cioè quello che già a 10 anni ha il capello gellato col ciuffetto, il telefonino, va alla prima comunione della cuginetta o sorellina ( già vestita da sposa quarantenne accompagnata in chiesa dai genitori in auto bianca strapuntinata). Ecco, crescono credendo che loro, "fimmine" devono avere il mito "du masculiddu" dominante. Vivono e scelgono "masculi" che comprano smart e suv con cui vanno dal parrucchiere e dall'estetista, subendo dal "mascolo" tutte le possibili "violenze" camuffate da un cavalierato sui generis. Vivono un rapporto vittima-carnefice cronico e Ecco, la questione è molto radicata e l'intervento dovrebbe essere preventivo-precoce di ordine sociale. Una Rivoluzione degli stereotipi tramandato e radicato. Auguri dottoressa e grazie per le Sue lodevoli iniziative
Calenda a Catania: “Non capisco come un siciliano possa votare Cuffaro”
Commenti
Lascia un commento
Gli ultimi commenti su LiveSicilia
Riposino in pace grandi uomini...
Bellissima Giornata ricca di informazioni E Formazione professionale nel mondo della Bellezza ,ne faremo delle altre . Grazie alla testata Giornalistica live Sicilia Grazie a tutta l’organizzazione CNA che mi ha aiutato .
Per fortuna abbiamo la siccità
Lorefice prega dio invece di fare passerelle politiche
questo abita su Nettuno. non trovo altre spiegazioni…
Per lo stesso motivo per cui a Catania fai votare castiglione. Io non voto né l’uno né l’altro.
Parole sante ! Solo in Sicilia tutto ciò può avvenire. E chi lo vota non può che essere considerato un favoreggiatore. VERGOGNA
Per Cuffaro non voterei ma a maggior ragione per te Calenda
Calenda? Forse , potrebbe fare il consigliere del suo quartiere a roma. Sempre se lo votano.