CATANIA – “Glielo smentisco categoricamente, non mi sono dimesso dalla giunta camerale né ho intenzione di farlo”. Salvatore Guastella, componente di giunta della Super Camera del Sud Est, ha la voce ferma mentre risponde alla nostra domanda e aggiunge che “Nelle Camere si raccontano le cose più strane…” e che non sa “quel che pensa di fare domani, ma è certo che ad oggi non ne ho nessuna intenzione”. Stiamo parlando di un accordo – a quanto pare sfumato – che era “pesantemente” nell’aria da lunedì scorso e che prevedeva la liberazione di un posto in giunta per far spazio a Coldiretti Catania rimasta, inaspettatamente, fuori dalla nuova giunta camerale.
Eppure giovedì mattina, nella Sala delle Adunanze della Camera di Commercio di Catania, l’aria sembrava più leggera, senza quella tensione che ha caratterizzato gli ultimi otto mesi di letargo in cui il Consiglio è stato convocato e sconvocato in continuazione e lo Statuto è rimasto fermo al palo. E non ci vuole una calcolatrice per capire che la maggioranza, quella qualificata di due terzi, quanto meno traballa. I numeri non tornano e sembra che il motivo riguardi un vecchio accordo, tra il presidente Agen e la Coldiretti, che metteva sul piatto un posto in giunta per la federazione degli agricoltori. Se l’accordo è vero, il posto non è mai arrivo, non ancora almeno. Negli ultimi giorni voci di corridoio avevano dato per scontato che un membro di giunta, Salvatore Guastella, presidente di Confcommercio Ragusa, avesse presentato le sue dimissioni lasciando, così, lo spazio a Giovanni Pappalardo, presidente della Coldiretti Catania. Non è strano, quindi che giovedì scorso, Pappalardo ha risposto presente all’appello fatto da Agen alle 10.50. Nessuno, però, ha poi parlato di dimissioni e sebbene qualcuno le avesse date per ratificate da ben tre giorni, Salvatore Guastella non solo ha smentito ma ha sottolineato che tale volontà era estendibile anche a un altro componente di giunta con cui, dopo il consiglio, stava facendo ritorno a Ragusa: Sandro Gambuzza che è anche vice presidente del CdA di Soaco SpA, la società di gestione dell’aeroporto di Comiso “Pio La Torre”.
Insomma, il “vediamo che succede oggi” che Giovanni Pappalardo ci aveva detto poco prima dell’inizio dell’assise sembra essersi dissolto nel nulla; ma c’è sempre in auge l’opzione, proposta da Agen mesi e mesi fa, di aumentare il numero dei posti in giunta – con buona pace di ogni polemica sul fronte dei compensi, ricordiamo che tutti gli incarichi camerali sono a titolo gratuito eccezion fatta per il Collegio dei revisori – per risolvere il problema, votare gli emendamenti e approvare, finalmente, lo Statuto. Ma non è cosa che succederà nei prossimi 15 giorni.
Neanche a dirlo, lo Statuto, che era all’ordine del giorno del Consiglio camerale anche nella seduta del 17 maggio ha registrato un nulla di fatto. E forse è per questo che nessuno ha avuto nulla da obiettare quando è stata anteposta, allo Statuto, l’approvazione del Bilancio consuntivo 2017 per il periodo che va dal 04 settembre al 31 dicembre. E l’approvazione c’è stata, all’unanimità, alle 11.26. Ed è stata l’ultima e anche l’unica cosa – se si esclude l’approvazione dei due verbali della seduta del 23 gennaio u.s. e, in prosecuzione, del 28 febbraio – che il Consiglio ha votato.
Interessanti sono state, senza dubbio, le novità comunicate all’aula dal presidente. Al primo posto quella del consigliere Arturo Schininà che è stato eletto nuovo presidente della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Seguono a ruota la privatizzazione della Sac SpA che sta andando avanti con il conforto della Procura che è stata contattata per i metodi da applicare e dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) per le metodologie di gara da seguire. Soffre invece la Soaco SpA anche se il presidente è convinto, dopo aver parlato con Enac, di poter salvare l’aeroporto ragusano nonostante l’Intersac sia stata messa in liquidazione dopo che la Ies (insieme a Sac spa è il secondo socio di Intersac e fa capo all’editore Mario Ciancio) non ha dato disponibilità alla ricapitalizzazione. Si spera, in questo modo, di salvare la stagione estiva dell’aeroporto e di risolvere la crisi entro i primi mesi del 2019.
Riguardo all’ente fiera che la Super Camera ha intenzione di creare a Catania, ci sono state due proposte e una pare sia quella di Etnapolis. Contemporaneamente, ha aggiunto Agen, un istituto bancario si è messo a disposizione per finanziare il 100% dell’acquisto dell’ente fiera anche prima della privatizzazione di Sac SpA.