Cammarata e lo skipper| Ecco chi sono i "clienti" - Live Sicilia

Cammarata e lo skipper| Ecco chi sono i “clienti”

Lo skipper e l'ex sindaco di Palermo sotto processo per abuso d'ufficio. Nove professionisti e imprenditori palermitani citati come testimoni dall'accusa. Hanno noleggiato la barca (nella foto) di Diego Cammarata e dovranno confermare la presenza  bordo di Franco Alioto, l'operaioche risultava in servizio alla Gesip mentre veleggiava sui mari siciliani.

Dalle loro deposizioni il pubblico ministero si attende la conferma dell’impianto accusatorio. Sono i nove testimoni citati dalla Procura al processo sulla vicenda dell’operaio Gesip che lavorava sulla barca dell’ex sindaco di Palermo (nella foto), Diego Cammarata. Il primo è stato sentito stamani. Tutti gli altri sfileranno nelle prossime udienze.

Si tratta di Francesco Arezzo, Paolo Barbera, Raffaele Bonsignore, Andrea Modica de Mohac, Guido Filosto, Giuseppe Glorioso, Ugo Mirto, Giuseppe Serafini, Maurizio Renda. Professionisti e imprenditori, stimati e conosciuti in città, che hanno noleggiato la barca del sindaco. Lo skipper era Franco Alioto che si è ritrovato sotto processo per abusivo d’ufficio in compagnia di Cammarata.

Il foglio firma lo indicava di turno a Casa natura, una società di servizi che si occupa del verde pubblico, ed invece, dal 2 al 5 luglio 2009, veleggiava sui mari siciliani. “Alioto, che fece da skipper – ha detto l’imprenditore Ugo Mirto – pretese il pagamento in contanti. Pagammo 1.100 euro a coppia. Eravamo in sei”. Gli agenti della sezione reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile hanno trovato due fogli firma di Alioto in quel periodo. In uno risulta presente, nell’altro c’è la richiesta per due giorni di ferie non firmati dal dirigente.

Quella del doppio lavoro non è l’unica anomalia contestata a Franco Alioto. Secondo l’accusa, infatti, l’operaio fu assunto per chiamata diretta, senza che il Comune avesse attinto a un bacino specifico, e non aveva l’onere di confermare la presenza in servizio timbrando il cartellino. Di questi due aspetti hanno parlato Giuseppe Mosca, responsabile di Casa natura, e Vincenzo Mirabile, coordinatore amministrativo dell’ufficio personale Gesip. “Alioto era l’unico per cui avevo il compito di siglare i fogli firma che mi portava – ha detto Mosca -. Lavorava nei giardini, non potevo controllare la sua presenza”.

“Francesco Alioto – ha spiegato Mirabile – è stato assunto per chiamata diretta, non c’era un bacino di Lsu o di reclutamento per finalità sociali. Fu assunto come autista, poi passò allo Spo, società che gestiva i Pip dal 2004 al febbraio 2009. Poi venne trasferito a Casa natura su sua formale richiesta. I dipendenti di Casa natura timbravano il badge nel vivaio comunale, cosa che Alioto non ha mai fatto. Il direttore Giacomo Palazzolo gli disse di continuare a firmare così come faceva prima”. Era lo stesso Alioto a vantarsi dei suoi rapporti con Cammarata, ancora prima che le telecamere di Strsicia la notizia facessero scoppiare lo scandalo. “Qualche volta mi ha detto che ogni tanto guidava la barca del sindaco e che ne curava la manutenzione”, ha confermato Mirabile.


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