“Dimenticare e’ impossibile ma l’esercizio della memoria, a diciassette anni dalla strage di via D’Amelio, che costo’ la vita al giudice Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta, consente di riflettere su quanto sia cambiata, in questi anni, la nostra citta’ e quanto ancora oggi profondo sia il cordoglio e sentito il rimpianto nei confronti di un uomo che non si e’ mai arreso, che ha combattuto le sue battaglie con coraggio e senso del dovere”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, che ha aggiunto: “Quelle battaglie contro la criminalita’ organizzata ma anche contro una certa cultura mafiosa, difficile da estirpare quanto e piu’ di Cosa nostra, sono ormai da anni le nostre battaglie, sono l’impegno di una citta’ intera e soprattutto delle nuove generazioni, di quegli uomini e di quelle donne che nel terribile 1992 erano ancora bambini e ragazzi.
Palermo deve essere profondamente grata a quanti, come Borsellino e i molti altri giudici, poliziotti, carabinieri, giornalisti, imprenditori hanno pagato con la vita il loro no alla connivenza con la mafia, disegnando un percorso che consente ai palermitani di opporsi oggi con convinzione ed efficacia a Cosa nostra: molti duri colpi le sono stati inferti e gran parte delle complicita’ e del consenso di cui godeva sono stati cancellati. Ancora molto c’e’ da fare e l’impegno maggiore deve venire dalle istituzioni e dalla politica: il modo migliore di ricordare oggi Borsellino, gli uomini della scorta, tutti questi eroi dei nostri giorni e’ quello di fare ciascuno il proprio dovere, ciascuno fare qualcosa.
Costruendo, cosi’, nel presente il nostro futuro”.
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