PALERMO – Revocato il divieto di dimora a Giardinello al sindaco Antonio De Luca. La misura cautelare viene sostituita con la sospensione per 12 mesi dalla carica di primo cittadino. A decidere la misura interdittiva è stato il Tribunale del Riesame.
De Luca quindi potrà tornare nel suo paese, ma non indossare la fascia tricolore. De Luca è indagato per corruzione e falso in atto pubblico.
“Attendiamo le motivazioni – spiega l’avvocato della difesa, Antonio Maltese – e ci riserviamo di fare un ricorso per cassazione. Siamo soddisfatti di questo primo risultato ma andiamo avanti”. Entrambi gli indagati, nel coro dell’interrogatorio, avevano respinto le accuse.
Il riesame ha annullato l’ordinanza relativamente ala ipotesi di corruzione impropria (la promessa di sei ore di integrazione lavorativa in cambio di appoggio elettorale), ma ha confermato l’istigazione a commettere un falso in atto pubblico. Il vigile urbano Corrado Lo Piccolo, raccontò che su pressione del sindaco mise a verbale che l’ex finanziere Giuseppe Ciuro abitasse a Giardinello. La residenza nel piccolo comune in provincia di Palermo sarebbe servita a Ciuro per dare vita ad un nuovo nucleo familiare a reddito basso e non pagare 200 mila euro di spese di giustizia per il processo sulle “talpe i Procura” nel quale è stato condannato.
Alla luce dell’indagine il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta ha sospeso il sindaco. Ieri il tribunale della libertà ha accolto il ricorso di Ciuro, non più sottoposto al divieto di dimora in provincia di Palermo, ma all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.