Leu, anche Campanella si defila | "Scelte sbagliate, non mi candido" - Live Sicilia

Leu, anche Campanella si defila | “Scelte sbagliate, non mi candido”

Il senatore ha criticato le liste: "Un elenco di persone da eleggere a ogni costo".

PALERMO – “Ho scelto di non candidarmi. Torno dunque al mio impegno di base, Libero della mia parola e Uguale ai miei compagni di viaggio più sinceri”. A dirlo è Francesco Campanella, ex senatore eletto nei 5 Stelle e a oggi militante della sinistra. “Dopo aver passato anni a criticare i Parlamenti di nominati e le leggi elettorali che ne sono la causa – prosegue in una nota – duole vedere replicare quegli stessi comportamenti dalla compagine politica che un po’ ho contribuito a costruire. Né basta a darne ragione l’orrenda legge elettorale con cui andremo a votare”.

“Liberi e Uguali – prosegue – propone le cose che io penso e si riferisce a persone che la pensano come me: persone che vivono del proprio lavoro e che guardano con preoccupazione al futuro che le élites di tutto il mondo hanno preparato per i nostri giovani. Per uno che ha questo quadro di riferimento, la scelta per Liberi e Uguali è naturale. Una scelta politica non si basa però solo su ciò che viene proposto, sul programma e sulla visione del paese, ma anche sull’aspettativa che poi la compagine politica si comporti in modo conforme a quella proposta, in particolare chi ne occupa i vertici. Questo è il punto: il gruppo che oggi controlla Liberi e Uguali è coerente con la sua proposta? È affidabile? In genere si dice sì, fino a prova contraria”.

Numerose le polemiche che si sono susseguite in questi giorni sulla scelta dei candidati. “In questi giorni la base in Sicilia, ma anche in Sardegna, in Abruzzo, in Calabria, in Lombardia, ha criticato il criterio che ha regolato le candidature: è parso che si sia determinato un elenco di persone da eleggere a ogni costo e poi in quella direzione ci si sia mossi come carri armati, senza ascolto verso chi si appresta a vivere la campagna elettorale dalla posizione ‘di base’, nei territori. La base si lamenta? Chiede spiegazioni? Non si risponde al telefono. L’unico modo per farsi ascoltare e rispondere è stato produrre comunicati stampa. E la risposta è stata: siate responsabili non possiamo fare altrimenti. La colpa è dell’altro alleato. Inutile sottolineare che il comportamento del gruppo alla guida è stato omogeneo. Si sono sentiti liberi e si sono comportati ugualmente”.  

“Ha ragione Bersani – conclude Camapanella – abbiamo una mucca nel corridoio e non la vediamo. Non la vediamo perché stiamo litigando in cucina, a porte chiuse per non farci sentire dai vicini”.


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