Cancelleri: "Crocetta fa il grillino? |Solo annunci e manovre di palazzo" - Live Sicilia

Cancelleri: “Crocetta fa il grillino? |Solo annunci e manovre di palazzo”

L'intervista. "Tra l'originale e una volgare imitazione la gente sceglierà sempre l'originale"

L'intervista
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PALERMO – Il Rosario Crocetta vagamente grillino in questa sua nuova versione da campagna elettorale non supera l’esame di grillismo. Almeno secondo Giancarlo Cancelleri, leader dei 5 Stelle siciliani, che bolla il nuovo corso “antisistema” del governatore come “un grillismo d’annuncio”, bocciandone senza appello l’operato.

Onorevole Cancelleri, c’è un nuovo grillino a Palazzo d’Orleans?

“Innanzitutto c’è da dire una cosa. Di questo termine ormai si abusa. È stato coniato per definire un modo di fare. Quando abbiamo detto che ci saremmo tagliati lo stipendio lo abbiamo fatto, quando abbiamo detto che avremmo rinunciato ai rimborsi elettorali lo abbiamo fatto, quando abbiamo annunciato l’iniziativa della strada (la famosa trazzera, ndr) lo abbiamo fatto. Nel suo caso, il suo mi pare solo un grillismo d’annuncio. Si fanno degli annunci che non sortiscono effetto e che non si traducono mai in fatti concreti. Lui appena eletto disse che se entro tre mesi non si sarebbero dimezzati gli stipendi dell’Ars si sarebbe dimesso”.

Ha visto Crocetta a L’Arena in queste settimane?

“Sì, e devo dire che la frase sulla Sicilia canaglia mi ha profondamene deluso. Mi amareggia che chi ci rappresenta ai massimi livelli si vada a vendere la nostra immagine in questo modo”.

Eppure all’inizio c’erano affinità e sintonie tra voi. Si parlava di “modello Sicilia”. Ma esisteva davvero quel modello?

“Il modello Sicilia non ha nulla a che vedere con Crocetta ma col nostro modo di porci. Che esiste ancora. Di fronte alle cose buone, alle proposte di buon senso, il nostro voto non mancherà mai, perché analizziamo le proposte nel merito. La porta si è chiusa quando si sono cominciate a vedere le prime manovre di palazzo. Crocetta non è differente dalla politica che lo ha supportato o lo sta supportando. La storia di una persona la raccontano i fatti che mette in campo. La sua è quella di un presidente che è stato assolutamente incapace”.

Quando avete capito che non c’era più la possibilità di confrontarsi col governo?

“La voglia non l’abbiamo mai persa. Abbiamo portato sempre le nostre proposte. Ma in risposta sentiamo sempre slogan su cose che non si realizzano mai. Crocetta aveva detto che avrebbe portato le 19 partecipate a 5. Le partecipate sono ancora là, ora scopriamo anche che Ingroia è indagato per peculato. Non gli puoi toccare la Monterosso perché diventa un pazzo, come se parlassimo di qualcosa di sacro. Quante volte ha parlato di reddito di cittadinanza? Niente si è trasformato in realtà. Invece abbiamo avuto le nomine dei manager della sanità, con gli esclusi rientrati dalla finestra. E ancora i revisori non sorteggiati. E l’annuncio di un assessore delegato alla disabilità, quando ora scopriamo che lui non sapeva niente del problema”.

Eppure, soprattutto negli ultimi tempi, la comunicazione di Crocetta sembra imparentata con lo stile del vostro movimento…

“Cerca di dipingersi in un modo. Ma oggi con Internet e con l’attenzione soprattutto dei giornali on line, il gioco non regge. Con un clic chiunque trova gli articoli di Live Sicilia con i quali avete raccontato la storia di questi anni. Lui è un buon presidente da conferenza stampa. Magari il prossimo governatore potrebbe dargli un posto da addetto stampa”.

Nel simbolo del movimento di Crocetta tutti abbiamo notato delle stelline che somigliano alle vostre. È un caso secondo lei?

“Tra l’originale e una volgare imitazione la gente sceglierà sempre l’originale”.

Insomma, mi sta dicendo che lo vorreste come avversario alle prossime regionali?

“A me questo non interessa. La Sicilia ha bisogno di una competizione elettorale con contendenti che siano capaci. Che possano mettere mano agli innumerevoli problemi dell’Isola. Collaborando, aprendosi al confronto, che è crescita. Lui ha l’obbligo di rimettersi alla conta dei voti. Il verdetto vero lo danno i cittadini”.

Voi quando affronterete questo tema della candidatura a Palazzo d’Orleans?

“Archiviata la presentazione delle liste per le amministrative, già all’indomani penso che partiremo. Cominceremo l’iter per selezionare tutta la squadra per le regionali a fine di aprile per concludere a fine di giungo, almeno io immagino questi tempi. Vogliamo prenderci un largo tempo per dare a tutti la possibilità di esprimersi al meglio”.

La selezione avverrà attraverso il voto on line? Con i voti di pochi intimi?

“Sì, per noi il voto on line è imprescindibile. Gli altri ci possono sminuire dicendo che sono pochi clic. Ma noi abbiamo gli iscritti che scelgono, non i segretari di partito”.

Lei ci sarà tra gli aspiranti candidati alla presidenza?

“Non ne ho mai fatto segreto, ma sono sicuro che tanti altri si candideranno e quella sarà una festa della democrazia”.

Ma non teme che con un grillino a Palazzo d’Orleans possa finire come a Gela, dove avete eletto il sindaco e poi vi siete separati dopo pochi mesi?

“Noi non cambiamo l’anima della gente. Non è che si candida coi Cinquestelle è un santo. Noi candidiamo chi ha dei requisiti: fedina penale pulita, non avere tessere di partito, non avere due mandati alle spalle. L’avventuriero di turno può capitare, e parlo in generale. E senza volere dare una connotazione – gli auguro tanta fortuna – può captare il Venturino che fa altre scelte. L’importante è sforzarci di cercare i migliori. Qualche consigliere lo abbiamo perso per strada ma credo che nei nostri comuni stiamo facendo un buon lavoro. Certo è una sfida, ma dall’opposizione sono tutti bravi, il problema è governare. Noi non siamo un movimento di protesta ma di proposta. Dobbiamo andare al governo, altrimenti saremo bolliti”.

A Palazzo d’Orleans trovereste Patrizia Monterosso, il segretario generale che voi volevate mandare a casa e che ha ancora anni di contratto. In quel caso collaborerete?

“La nuova amministrazione ha il potere di scegliere il nuovo segretario generale. Io non ho una posizione sulla persona, che non conosco. La mia è una critica per la posizione giuridica che ha. La persona che guida la burocrazia regionale non può avere una condanna della Corte dei conti e un’accusa di peculato”.

Non si può guidare la burocrazia siciliana con un’indagine di peculato ma si può guidare il Comune capitale d’Italia con un’indagine per abuso d’ufficio come quella che coinvolge la vostra Virginia Raggi?

“Noi abbiamo fatto un codice di comportamento. Per qualche tipo di reato non facciamo sconti a nessuno. Per reati d’opinione o reati legati agli atti d’ufficio vogliamo analizzare. Una persona fuori da ogni sospetto come Nino Di Matteo ha dichiarato che il nostro codice etico sia un buon inizio. E credo che detto da lui sia un buon biglietto da visita”.

Tornando al tema di partenza, domanda secca: Crocetta grillino bocciato?

“Sì, è come un surrogato della Nutella”.


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