STRASBURGO – “Se il Paese me lo chiederà farò un passo indietro”. Ma lei, assicura, mai si presterà a fare da ministro ‘dimezzato’: “devo affrontare temi molto delicati, o me li fanno affrontare a testa alta o se ne trovino un altro”. Alla vigilia del suo intervento in Parlamento sul caso Ligresti, pressata dalle polemiche e dalla mozione di sfiducia dei Cinque Stelle ma forte del sostegno del premier e dei suoi colleghi di governo, Anna Maria Cancellieri mette a disposizione il suo incarico non senza togliersi qualche sassolino della scarpa. E da Strasburgo, dove incontra i vertici del Consiglio d’Europa e della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per illustrare il piano del Governo per risolvere le criticità del sistema giudiziario italiano, anticipa quella che nella sostanza sarà la sua linea di difesa in Parlamento dove, annuncia, ribatterà alle accuse “punto per punto”.
“Non mi sono mai occupata di scarcerazione, è una falsità. Non ho mai fatto nulla che non sia un mio preciso compito. Chi dice questo è falso, bugiardo e ignorante”. Soprattutto, “non mi sarei mai permessa di intervenire sulla magistratura, sono falsità”. Quindi stop alla “caccia alle streghe” perchè, assicura, “non sono mai venuta meno ai miei compiti per un mio amico: non lo farei neppure per un fratello”. Tanto meno per il figlio che, precisa, “non c’entra con questa vicenda. E’ adulto. E non ha bisogno che mi occupi di lui”. E poi chiarisce: in tre mesi dal suo ministero sono partiti “110 interventi, non tutti miei personali: 40/50 della segreteria, altri in gran parte miei. In alcuni casi ho fatto anche telefonate, ricordo di aver parlato con detenuti di Firenze, Siracusa, Padova e Roma”. Quindi se “la politica fa la sua strada la faccia, ma non strumentalizzando me. A me interessa solo la verità”.