PALERMO – E sulla commissione elettorale al comune di Palermo scoppia lo scontro. Le Regionali si avvicinano sempre di più e la macchina organizzativa, anche nel capoluogo siciliano, si è messa in movimento. Per il 15 ottobre è previsto, infatti, il sorteggio di 3.000 scrutatori che garantiranno il voto dei palermitani operando nei 600 seggi sparsi per la città.
Ad effettuare il sorteggio sarà la commissione elettorale, presieduta dall’assessore Giusto Catania e composta da tre consiglieri: Giuseppe Maniaci dell’Idv, Carlo Di Pisa del Pd e Roberto Clemente del Pid. Ed è proprio sulla presenza di quest’ultimo, già assessore della giunta Cammarata, rieletto col Pid e candidato alle Regionali sotto le stesse insegne, che si sta consumando un vero e proprio scontro tra l’interessato e la giunta Orlando.
Catania, infatti, venerdì scorso ha scritto, sia per lettera che per e-mail, a Clemente chiedendogli di dimettersi per ragioni di “opportunità politica”. Secondo Palazzo delle Aquile, infatti, la presenza nella commissione che dovrà sorteggiare gli scrutatori di un candidato alle prossime Regionali sarebbe inopportuna. Anche perché se gli scrutatori per le Regionali e le Comunali sono scelti per sorteggio, quelli per le Nazionali o per i referendum vengono “segnalati” proprio dalla commissione. E, dal momento che si andrà alle urne per il Parlamento nazionale la prossima Primavera, a piazza Pretoria hanno storto il naso per la presenza di Clemente.
Per questo l’assessore al Decentramento ha chiesto formalmente le dimissioni di Clemente. “La legge non prevede alcuna incompatibilità tra il ruolo di candidato e quello di componente della commissione – precisa Catania – ma ho chiesto comunque a Clemente un passo indietro per una semplice questione di opportunità, evitando un certo imbarazzo anche al consiglio comunale. Inoltre è stato votato anche un supplente, quindi non ci sarebbero problemi per le operazioni elettorali. Io spero che Clemente accolga il mio invito, non è pensabile che faccia l’uno e l’altro. Se restasse, sicuramente non farebbe del bene nemmeno alla sua campagna elettorale”.
Ma Clemente non sembra aver alcuna intenzione di fare un passo indietro e respinge i sospetti di conflitto di interessi. “Non ho mai ricevuto né la lettera, né la mail – dice il candidato – e l’assessore non ha ritenuto opportuno telefonarmi o parlarmi direttamente. Avevo già predisposto una nota per sospendermi temporaneamente dalla commissione, ma visto che questa non è stata nemmeno convocata in via informale, anche solo per conoscerci fra noi, e che l’assessore non ha voluto parlare con me, resterò al mio posto. Non so se abbia già ricevuto la delega dal sindaco a presiedere la commissione, ma avrebbe potuto convocarla già da tempo, come si usa fare”.
Clemente resta lì dov’è, quindi, e il 15 ottobre si ritroverà al fianco di Catania per il sorteggio. “Il ruolo della commissione sarà relativo – commenta il presidente di Sala delle Lapidi, Totò Orlando – ma per questioni di opportunità Clemente potrebbe compiere un gesto elegante e non parteciparvi. Ma la decisione spetta comunque a lui”.
“Credo che sia incredibile che Roberto Clemente, consigliere comunale, candidato alla Regione siciliana – dice il capogruppo di Idv, Aurelio Scavone – non si sia autosospeso almeno per questo momento elettorale. Non può assolutamente, eticamente, non comprendere da solo l’assoluta inadeguatezza della sua permanenza nella commissione elettorale che deve giudicare i comportamenti, le azioni, le regole a cui si deve sottoporre. Controllato e controllore nella stessa persona: è impossibile. Lo invito a prendere immediatamente gli opportuni provvedimenti”.