Strade, grandi opere, aeroporto| Cantieri pubblici a due velocità - Live Sicilia

Strade, grandi opere, aeroporto| Cantieri pubblici a due velocità

La strada statale Palermo-Agrigento

Luci e ombre: alcune pronte a partire, altre ferme e con scarse prospettive

PALERMO – Due facce di una stessa medaglia. Lo stato dei cantieri pubblici a Palermo e provincia vive una fase di luci e ombre: alcuni lavori sono pronti a partire nell’ottimismo generale, mentre per altri sembra allontanarsi sempre più il traguardo. E mentre la Città metropolitana di Palermo combatte contro le lungaggini burocratiche delle ex Province, il territorio soffre la mancanza di infrastrutture e i disagi derivanti da cantieri infiniti o da strade provinciali colabrodo.

La Statale Palermo-Agrigento è al centro di una vera e propria odissea, e i lavori al tratto da Palermo a Lercara Friddi continuano a subire stop and go con una frequenza maggiore dei gp di Formula 1. Il cantiere era stato affidato alla Bolognetta scpa, per l’80% di proprietà del consorzio Cmc. A causa di una pesante crisi di liquidità anche la Bolognetta scpa ha alzato bandiera bianca e ha chiesto il concordato preventivo, sulla falsariga della capogruppo Cmc. Attualmente l’opera è completa per oltre la metà, ma i lavori sono praticamente fermi e in forte ritardo: i lavoratori sono in cassa integrazione straordinaria, autorizzata dal ministero del Lavoro e dello Sviluppo economico quattro mesi fa; nel rispetto del contratto tra la ditta e l’Anas, stanno garantendo la viabilità con turni a rotazione. Si ipotizza che dal momento del riavvio dei lavori occorrerà circa un anno e mezzo per completarli.

Ma ora al cantiere dovrebbe arrivare nuova linfa. “In un incontro tenutosi ieri a Roma al ministero dei Trasporti – dice Ignazio Baudo di Feneal Uil Palermo – al quale erano presenti i rappresentanti del Mise, i sindacati e Cmc, è stata raggiunta un’intesa che sbloccherà il contenzioso tra Anas e Cmc. Il consorzio riceverà le cosiddette riserve – spiega Baudo -, denaro che arriverà anche a Bolognetta scpa: una boccata d’ossigeno con cui pagare imprese subaffidatarie e creditori, che fa ben sperare per il completamento dell’opera. Restano da capire le tempistiche, su cui non si possono fare stime”.

Procede tra alti e bassi la ‘cura’ per le strade Provinciali. Un dossier sulle infrastrutture dell’Isola realizzato da Cisl Sicilia riporta che nella Città metropolitana di Palermo sono previsti undici interventi per oltre 17 milioni di euro; i fondi sono parte dei 100 milioni del Piano d’interventi straordinario del Dipartimento tecnico dell’assessorato alle Infrastrutture, e provengono dal Patto per il Sud e dall’Accordo di programma quadro sulle strade. Ma ci sono degli intoppi: “La premessa è che la struttura della Città metropolitana non prevede consorzi di Comuni che devono confrontarsi o dibattere – dice Francesco Danese, segretario della Filca Cisl per Palermo e Trapani -. Quindi a livello burocratico abbiamo un vantaggio, ma non viene sfruttato. Piuttosto, c’è un ‘vuoto’: la maggioranza delle strade a rischio frane sono di competenza delle ex Province – prosegue il segretario – ma ora che queste non ci sono più, nessuno sta intervenendo per metterle in sicurezza. O aspettiamo tutti che ci franino addosso, o qualcuno deve fare qualcosa”.

La rete ferroviaria palermitana è la ‘patria’ dei cantieri. Ancora aperte sia la questione dell’anello ferroviario del centro urbano (ma c’è l’ufficialità dello sblocco del cantiere, grazie al trasferimento della Tecnis alla D’Agostino costruzioni), sia quella del raddoppio del passante ferroviario. Quest’ultimo, la tratta di attraversamento urbano da Palermo verso Trapani, era a cura di Sis; l’azienda però si è avvalsa del diritto di recesso dal contratto d’appalto. I lavori sono stati interrotti, e per le opere non ultimate sono in corso di definizione gli appalti suppletivi. Il report della Cisl segnala che la consegna, ancora lontana, è prevista per il 2023. In queste condizioni versano le tratte Orleans-Notarbartolo (ultimazione prevista entro il 2022) e Notarbartolo-San Lorenzo Colli (lavori in esecuzione, con fine prevista nel 2020); resta invece da realizzare la fermata Lazio che, si stima, non vedrà la luce prima del 2023.

“Il sindacato aveva fatto presente il rischio: se Sis fosse uscita dall’opera, il completamento sarebbe diventato un obbiettivo a lungo termine – dice Piero Ceraulo, segretario della Fillea Cgil Palermo -. E in effetti Sis tra qualche mese lascerà il cantiere, e ha consegnato solo la galleria Notarbartolo e la fermata Kennedy di Capaci. Il resto va riappaltato, e non parliamo di lavori irrisori ma di demolizioni e realizzazioni di gallerie. Siamo preoccupati: perché non si velocizza questo iter? Quando verrà completato?”.

Buone notizie invece per il raddoppio ferroviario che collegherà Cefalù a Palermo, in particolare riguardo al cantiere del tratto compreso fra Cefalù e Castelbuono: martedì scorso la ditta incaricata ‘Toto costruzioni’ ha portato a 29 il numero degli operai assunti, e il cantiere sarà a pieno regime nei primi giorni di settembre. Nel tratto, lungo oltre 12 chilometri, verrà realizzato un doppio binario con lo scavo di tre gallerie (Cefalù, Sant’Ambrogio e Malpertugio). Il progetto prevede anche la costruzione della  nuova stazione di Castelbuono e una nuova sottostazione elettrica nella zona Carbone. Al termine dei lavori verrà eliminato il passaggio a livello lungo la statale 113 ‘Settentrionale sicula’ alle porte del centro abitato, per chi proviene da Palermo, e sparirà l’attuale tracciato in superficie della ferrovia nel centro urbano.

Intanto, all’aeroporto ‘Falcone Borsellino’ sono stati inaugurati i lavori di adeguamento sismico e di ristrutturazione del terminal passeggeri: si tratta di un progetto complessivo di quasi 72 milioni di euro, di cui circa 48 investiti per la prima fase; la cifra è tutta a carico di Gesap, società di gestione dell’aeroporto. Gli interventi riguarderanno l’adeguamento alla normativa antisismica, la ristrutturazione del terminal passeggeri e la realizzazione di nuovi impianti energetici e antincendio, oltre all’aumento del numero dei gate d’imbarco, dei varchi di sicurezza e dei banchi check in, e una serie di opere accessorie come rampe pedonali e pontili di collegamento al piazzale aeromobili.


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