Precari, in bilico ventimila posti | "Un fallimento annunciato" - Live Sicilia

Precari, in bilico ventimila posti | “Un fallimento annunciato”

La Camera dei deputati approva un testo che rende quasi impossibili non solo le stabilizzazioni, ma persino le proroghe ai contratti di migliaia di lavoratori degli enti locali. Crocetta: "Stiamo cercando una soluzione". I sindacati: "Non era stato risolto tutto due settimane fa?"

PALERMO – Appena quindici giorni fa, il governatore Crocetta brindava, entusiasta: “Abbiamo risolto il problema dei precari”. Un “successo”, a dire il vero, che in quella occasione il presidente della Regione ha voluto condividere col ministro D’Alia e con l’assessore regionale Valenti. “Grazie all’emendamento concordato tra governo regionale siciliano e governo nazionale – disse Crocetta – sará possibile in Sicilia, procedere all’avvio del processo di stabilizzazione dei precari”.

Ma dopo quindici giorni, tutto pare cambiato. E il cielo sopra i ventimila dipendenti a tempo determinato degli enti locali si è improvvisamente riempito di nuvole. Altro che stabilizzazione. Adesso, è in bilico persino la proroga di quei contratti. Il testo approdato dalla Camera dei deputati al Senato della Repubblica, infatti, non ancora noto nei dettagli nemmeno agli addetti ai lavori, presenterebbe, infatti, delle norme assai più stringenti per la riapertura dei concorsi nella pubblica amministrazione. Concorsi che – a detto dell’assessore regionale Patrizia Valenti – potevano addirittura essere svolti non tenendo conto della necessità di preservare la metà di quei posti agli esterni. Insomma, si sarebbe pensato, inizialmente, ai precari “storici”.

Ma adesso, come detto, tutto potrebbe cambiare. E con un paio di modifiche al testo originario, potrebbero chiudersi le porte dell’assunzione a migliaiai di lavoratori. Che, anzi, rischiano di non poter tenere il proprio posto di lavoro fin dal primo giorno dell’anno prossimo. Già, perché come detto, adesso è in bilico anche la proroga. Una proroga che, nelle iniziali intenzioni del governo, avrebbe dovuto avere una durata triennale. Nel frattempo, i Comuni avrebbero potuto mettere a punto le piante organiche e sistemare i problemi finanziari, e quindi procedere con le assunzioni. Ma adesso, il testo, stando alle indiscrezioni che provengono dai Palazzi, imporrebbe ai Comuni le proroghe solo per i posti già previsti in pianta organica.

La stragrande maggioranza dei posti in bilico, però, non sarebbero previsti, appunto, nelle piante organiche dei Comuni. Ma non solo. Anche le stabilizzazioni diventano un vero e proprio miraggio: una prima versione del testo aveva fatto passare la proposta di considerare le spese per le assunzioni al di fuori dei vincoli imposti dal Patto di stabilità. Anche questa previsione, nel testo approdato al Senato pare scomparsa. E il tempo, adesso, stringe. Il decreto tra cinque giorni dovrà essere tramutato in legge. E se il governo nazionale spingerà per l’approvazione, magari imponendo il vincolo della fiducia, non ci saranno più margini per trovare una soluzione.

Così, mentre il capogruppo del Pd all’Ars Gucciardi definisce “inaccettabile” la posizione del governo nazionale e mentre Leanza (Articolo 4) sottolinea il rischio della “macelleria sociale”, il governo regionale cerca di mettere una “pezza”: “Sui precari, il presidente Crocetta e l’assessore Valenti, – si legge in una nota di Palazzo d’Orleans – stanno attivando ogni possibile azione necessaria a ripristinare il testo originario, come emendato dalla Commissione Bilancio del Senato. Per mercoledì inoltre è stato convocato un incontro con le parti sociali a Palermo, per predisporre un’azione comune tra governo regionale e sindacati”.

Ma i sindacati, oggi, sono molto critici. “Che una legge non fosse, da sola, sufficiente a dare soluzione definitiva e strutturale alla vicenda siciliana del precariato, lo avevamo detto”. Con queste parole, la Cisl Sicilia per voce di Maurizio Bernava e Gigi Caracausi, segretario generale l’uno, segretario della Funzione pubblica (Fp) l’altro, commenta infatti gli sviluppi della vicenda precari. La Cisl si rivolge al governo regionale, e insiste sulla “urgenza di una strategia su tre livelli d’azione”: negoziale con il sindacato; amministrativa relativamente alla spending review negli enti locali. E normativa, con riferimento all’iter legislativo in corso. “Sulla necessità di deroghe di legge, raccogliamo l’appello di chi invita a fare pressing sul Parlamento”, affermano Bernava e Caracausi. Consapevoli però che “questo da solo non basta”. Per la Cisl, infatti, “sarebbe sbagliato limitarsi al pressing sul Parlamento se si punta davvero a risolvere, radicalmente, la questione”. Così, il sindacato lancia a sua volta un appello e chiede al governo regionale di aprire subito il confronto. E con riferimento alle modifiche apportate ieri alla Camera per le Regioni a Statuto speciale (comma 9 bis), precisa in una nota firmata dai due sindacalisti, che “le ultime righe del 9 bis sono una conferma di quanto chiediamo da mesi”. Cioè, che “vanno trovate risorse aggiuntive attraverso un piano di risparmi, riorganizzazione e razionalizzazione degli enti, da destinare alla copertura di un programma complessivo, pluriennale, di stabilizzazione dei precari. Il piano di risparmi deve essere fatto entro il 31 dicembre e a predisporlo deve essere la Regione. È questo piano la precondizione necessaria per ottenere proroghe e stabilizzazioni. Ha sbagliato .- concludono i sindacalisti – il governo regionale a puntare tutto sulle deroghe di legge. Questa è la strada che per anni ha battuto, con errori e false promesse, un ceto politico irresponsabile e colpevole della situazione”.

E grande preoccupazione è espressa anche dalla Cgil: “Il governo deve adesso dire con chiarezza cosa intende fare per i precari. Sono passati meno di 20 giorni da quando il ministro D’Alia assieme al governo regionale ha strombazzato un’intesa che risolveva tutti i problemi dei precari degli enti locali siciliani e oggi pare saltare tutto e gli impegni presi venir meno. Un fatto inaccettabile rispetto al quale il sindacato è pronto alla mobilitazione, anche in Sicilia”: lo dicono Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, e Michele Palazzotto a proposito del testo votato dalla Camera che esclude la possibilità per i Comuni che assumono precari di derogare dal Patto di stabilità introducendo anzi nuovi vincoli e limiti. “Rischia così di saltare tutto, stabilizzazioni e proroghe- osservano Pagliaro e Palazzotto- creando, anzichè risolverlo, un dramma sociale e nuovi problemi negli enti locali in cui i precari assolvono ai loro compiti”. Dalla Cgil e dalla Funzione pubblica viene dunque la richiesta “al Governo di pronunciarsi in merito, al presidente della Regione intervenire aprendo un tavolo di confronto per risolvere questo grave problema che si è creato e affinchè questa storia infinita del precariato siciliano possa avviarsi una volta per tutte a soluzione”.


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